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Folla al funerale del bimbo palestinese di 6 mesi morto in Italia: doveva essere curato a Milano

Le comunità islamiche di Parma e Bologna, con l’aiuto di molti cittadini, hanno organizzato un funerale per il bimbo di 6 mesi proveniente dalla Striscia di Gaza e morto in Italia: doveva arrivare a Milano per essere curato.
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Nella mattinata di oggi, lunedì 12 agosto, si sono tenuti a Parma i funerali del bambino palestinese di appena 6 mesi morto lo scorso giovedì nel tentativo di raggiungere Milano per essere curato. Il piccolo, rimasto ferito a causa dei bombardamenti israeliani in corso sulla striscia di Gaza, era giunto in Italia per essere curato. Atterrato all'aeroporto di Bologna, era stato trasferito su un'ambulanza per raggiungere il capoluogo lombardo, ma durante il tragitto era deceduto. Oggi l'ultimo saluto.

È stato organizzato a Parma, lì dove il suo cuoricino ha smesso di battere, l'ultimo saluto al neonato morto lo scorso giovedì mentre veniva trasportato all'ospedale Niguarda di Milano per essere curato. Si trattava di uno dei sedici profughi, tutti bambini, provenienti della Palestina per trovare riparto e cura in Italia. Il piccolo, di appena 16 mesi, non è però riuscito a raggiungere neanche la struttura a cui era destinato: le ferite riportate per colpe delle bombe erano troppo e troppo gravi.

Così la comunità palestinese di Parma e di Bologna, unitamente a molti altri cittadini, hanno voluto organizzare un funerale per dire addio all'ennesima vittima della guerra in corso nella striscia di Gaza. Il piccolo è stato poi sepolto nel cimitero della cittadina emiliana. Dai social i giovani palestinesi di Bologna avevano anche proposto di fare una processione dalla camera mortuaria dell'ospedale Maggiore di Parma al cimitero islamico in Strada Valera di Sopra.

"È importante essere presenti in tanti per mostrare il sostegno e la vicinanza alla madre del martire e a suo fratello di 3 anni – hanno scritto i giovani palestinesi di Bolognache dopo mesi che si sono allontanati da quel che è rimasto della loro terra per curare Seifeddine e sono venuti a seppellire il loro martire in terra straniera".

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