video suggerito
video suggerito

Fischi al sindaco Giuseppe Sala nella sinagoga di Milano, il presidente della comunità ebraica: “Non si fa”

All’evento “Bring Them Home” organizzato dalla comunità ebraica per commemorare le vittime a un mese dal l’attacco di Hamas ha partecipato la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi: quando ha portato i saluti del primo cittadino citando il nome di Sala in platea sono partiti fischi e contestazioni.
A cura di Giorgia Venturini
60 CONDIVISIONI
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala

Fischi contro il sindaco di Milano Giuseppe Sala nella sinagoga. Tutto è accaduto durante l'evento "Bring Them Home" organizzato dalla comunità ebraica per commemorare le vittime a un mese dal l'attacco di Hamas e chiedere il rilascio degli ostaggi. A quest'evento ha partecipato la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi: quando ha portato i saluti del primo cittadino e citando il nome di Sala in platea sono partiti fischi e contestazioni.

Il gesto però è stato subito contestato dal presidente della comunità ebraica Walker Meghnagi che ha preso la parola poco dopo: Meghnagi ha detto di non avere "gradito quello che molti hanno fatto verso il nostro sindaco". E poi ha aggiunto: "Si può non essere d'accordo, ma questo non si fa. È il nostro sindaco, noi siamo italiani e milanesi e rispettiamo il sindaco della città".

A Milano sono stati intensificati i controlli sui punti sensibili ebraici. A Fanpage.it ha spiegato quello che sta succedendo Daniele Nahum, consigliere comunale del Partito democratico ed è di fede ebraica: "La preoccupazione fra le varie comunità ebraiche c'è. La preoccupazione c'è anche perché i terroristi di Hamas non colpiscono solo Israele, ma il loro obiettivo sono tutti gli ebrei. Quindi tutte le sinagoghe in Europa sono obiettivi sensibili. Abbiamo piena fiducia, ovviamente, nelle forze dell'ordine italiane".

Tra le sue proposte quella di illuminare Palazzo Marino con i colori della bandiera israeliana e ha spiegato così la sua proposta: "Innanzitutto perché Milano è gemellata con Tel Aviv e in generale i rapporti tra Milano e Israele sono molto importanti sia da un punto di vista culturale che economico. Poi Milano è la città campionessa dei diritti umani e quello che è accaduto è assolutamente un punto di non ritorno per il Medio Oriente. Si tratta di civili di un'azione militare che non è mai accaduta in Israele, neanche durante la guerra del Kippur. Inoltre ricordo che lo Stato di Israele è una democrazia con cui abbiamo accordi e, secondo me, è giusto fare un gesto di solidarietà come hanno fatto altre città italiane".

60 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views