Finge una rapina per farsi arrestare: “Non ho dove dormire e voglio allontanarmi dalla droga”
A distanza di quasi due anni è arrivata la condanna a cinque mesi e dieci giorni per un 40enne marocchino ritenuto responsabile di una rapinata. Rapina messo a segno con l'unico obiettivo di farsi arrestare dai carabinieri e andare in carcere. "Sono io, maresciallo!", avrebbe detto appena visto arrivare il carabiniere.
La rapina due anni fa
La rapina risale al 16 dicembre 2020. Quaranta minuti dopo mezzogiorno a Carate Brianza (Monza), l’allora 38enne aveva fatto irruzione dentro il negozio "2m parrucchieri" di via Milano, proprio dinanzi alla locale caserma dei carabinieri.
Ai proprietari del salone di bellezza aveva mostrato il taglierino e ad alta voce aveva gridato: "Questa è una rapina, chiamate i carabinieri". Così i militari si erano precipitati subito sul posto.
A quel punto il 38enne si era fermato, aveva abbassato la mascherina e, con fare dimesso ma rincuorato, riconoscendo il sottufficiale dell’Arma che l’anno prima lo aveva arrestato per spaccio. "Sono io, maresciallo", si era fatto riconoscere. I militari a quel punto lo avevano bloccato, arrestato e portato in caserma. Qui avrebbe raccontato i motivi di un simile gesto.
I motivi della rapina
In caserma i carabinieri si erano accertati che il taglierino era privo di lama. Avevano poi chiesto spiegazioni per un simile gesto, incuriositi anche dal fatto che l'uomo abbia chiesto il loro immediato intervento.
Il rapinatore aveva raccontato di aver compiuto il reato perché, non avendo dove dormire e volendo provare ad allontanarsi dal giro della droga, voleva trascorrere del tempo in carcere. Ha spiegato anche di aveva scelto proprio Carate Brianza nella speranza di avere a che fare nuovamente con quei militari che un anno prima lo avevano già arrestato per spaccio e per i quali aveva provato profonda stima e rispetto.