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Finanzieri vedono un passeggero con il ventre gonfio all’aeroporto di Malpensa: nascondeva 4 chili di cocaina

Gli agenti della Guardia di Finanza in servizio presso l’aeroporto di Malpensa si sono insospettiti alla vista di un passeggero con il ventre molto gonfio. L’uomo nascondeva 4 chili di cocaina in una panciera.
A cura di Sara Tirrito
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Guardia di Finanza - Immagine di archivio
Guardia di Finanza – Immagine di archivio

Sarà interrogato oggi a Busto Arsizio, davanti al Gip Stefano Colombo, il 43enne fermato all'aeroporto di Malpensa perché trovato in possesso di quattro chili di cocaina. L'uomo è stato fermato mentre arrivava a Milano dal Perù ed è ora in custodia cautelare in carcere. La Guardia di Finazna in servizio a Malpensa lo ha fermato dopo avere notato un rigonfiamento all'addome.

L'arresto

È stato fermato dalla Guardia di Finanza appena sceso da un volo proveniente da Lima. Allertati da una forma sospetta sotto la maglia, gli agenti avrebbero chiesto all'uomo se avesse qualcosa da dichiarare.

Davanti a una risposta negativa, le Fiamme gialle hanno fatto ricorso ai cani antidroga che hanno poi scovato la cocaina, subito sottoposta a sequestro. Secondo quanto riportato da La Prealpina, il 43enne si trova ora nel carcere di Varese e sarà portato davanti al Gip per l'interrogatorio.

La tecnica

Non è la prima volta che il metodo della panciera viene utilizzato per trasportare della droga in Italia. Già lo scorso gennaio, un uomo proveniente dal Paraguay era stato fermato con 2,55 chili di cocaina.

La tecnica era la stessa: sotto la maglietta, il passeggero aveva raggruppato i sacchetti di sostanza stupefacente e li aveva foderati con del nastro adesivo. In quel caso il passeggero era stato trasportato nel carcere di Busto Arsizio.

Il Sud America è una delle mete più coinvolte nel transito di sostanze illecite verso la Lombardia. A giugno, una maxioperazione condotta dai carabinieri di Monza ha portato all'arresto di 30 persone per associazione finalizzata al traffico nazionale e internazionale di stupefacenti  ma anche di porto e cessione di armi.

In quel caso, a essere coinvolte sono state le province lombarde di Monza Brianza, Milano, Como, Pavia, ma anche diverse città d'Italia come Trieste, Udine, Reggio Calabria, Catanzaro, Messina, Palermo.

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