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Filma presunte borseggiatrici in metro a Milano e viene aggredito da alcune persone

Un ragazzo di 34 anni impegnato in una ronda in metropolitana a Milano per smascherare le presunte (da lui) borseggiatrici è stato aggredito da alcune persone. I rischi di questa pratica, avallati da certi politici, erano già stati previsti.
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I rischi di improvvisarsi custodi della giustizia era tutti stati ampiamente previsti e anticipati, fra gli altri dalla consigliera comunale Monica Romano (che per questo è stata anche esposta a una vera e propria sogna mediatica). Nonostante questo, alcuni esponenti delle istituzioni, in particolare della Lega e Fratelli d'Italia, hanno continuato a incensare chi, senza alcun titolo e diritto, si prende la briga di filmare e diffondere sui social i video di donne che, a dir loro e senza alcune conferma del Tribunale, farebbero le borseggiatrici in metropolitana.

L'eurodeputato leghista Angelo Ciocca è arrivato perfino al punto di proporre a questi novelli Zorro, armati di smartphone e videocamera, il riconoscimento più importante di Milano: l'Ambrogio d'oro. Ignaro (o facendo finta di non vedere) quali fossero le pericolose conseguenze dei loro comportamenti, che peraltro potrebbero costituire essi stessi un reato. Eppure in molti hanno tentato di chiarire che non siamo nel Far west e che i reati vanno denunciati alle forze dell'ordine non sui social.

Ma a questi videomaker del crimine e ai loro sostenitori non è bastato per mettersi in discussione neanche aver dileggiato in pubblica piazza, additandola come una borseggiatrice, un'ignara ragazza, colpevole soltanto di essere incinta. È quello che è successo a Micol a inizio aprile. Loro sono aizzati dalla folla che ha sete di vendetta e, per questo, è pronta ad aggredire chi li critica. È quello che è successo il 29 marzo a un uomo che è intervenuto per disapprovare il comportamento dei giustizieri della metropolitana ed è stato insultato da tutti i passeggeri del vagone. "Dagli il tuo portafogli", gli hanno detto, come se fosse quello il punto. E sostituendo il più sentito "portateli a casa tua", come se fosse – di nuovo – quello il punto.

Venerdì 21 aprile lo show di un di questi videomaker è di nuovo sfociato in un'aggressione: questa volta la vittima è proprio uno dei giustizieri metropolitani, che avrebbe ricevuto un pugno da alcune presunte borseggiatrici. Il ragazzo di 34 anni era infatti impegnato in una ronda per individuare e filmare persone che, a suo sentire, potessero costituire un rischio per gli altri passeggeri al fine di postare i loro volti sui social.

Il problema è che non si tratta di una persona qualificata, esperta e addestrata a gestire queste situazioni e le eventuali ritorsioni. Così, "quando era in un corridoio di interscambio tra la M3 e la M1 e stava avvisando i passeggeri della presenza di borseggiatrici" (presunte, è bene ribadirlo) è stato affrontato da tre donne e poi colpito da un uomo che le accompagnava. Fortunatamente è stato portato in ospedale in codice verde, senza quindi riportare ferite gravi.

Intanto ora la Polizia sta indagando per individuare le persone che lo hanno aggredito e che, a questo punto, dovranno rispondere, giustamente, di reati ben più gravi degli eventuali borseggi e giustamente pagare per i reati da loro commessi. Ma il rischio della giustizia fai da te è proprio quello di dar vita a un Far West che con la giustizia e la legalità non ha nulla a che vedere.

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