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Film Commission, Riesame boccia la richiesta di dissequestro delle ville dei contabili della Lega

Il tribunale del riesame ha bocciato la richiesta dei due commercialisti della Lega Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni di vedere dissequestrate le ville sul Lago di Garda che, secondo l’accusa, sarebbero state comprate con i soldi ottenuti dalla compravendita a prezzo gonfiato di un immobile a Cormano, acquistato da Lombardia Film Commission per 800mila euro. Il no del riesame arriva dopo la conferma agli arresti domiciliari per i due contabili vicini alla Lega.
A cura di Giorgia Venturini
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Restano sotto sequestro le ville dei commercialisti della Lega. Il Tribunale del Riesame di Milano ha bocciato la richiesta di Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni che avevano chiesto il dissequestro della loro due villette sul lago di Garda, ora sotto sequestro della guardia di finanza perché, secondo l'accusa, acquistate con parte dei soldi della compravendita di un capannone di Cormano. E proprio questo immobile sarebbe al centro dell'inchiesta Lombardia Film Commission (Lfc). I due contabili pur di riavere le ville hanno offerto 300mila euro come cauzione presentata a Lfc. Il no al dissequestro arriva dopo la conferma ai domiciliari, contestati da Di Rubbia e Manzoni. Restano quindi le misure cautelari e il sequestro dei due immobili, sequestrati dai militari della Fiamme Gialle lo scorso 18 ottobre.

Al centro dell'inchiesta la compravendita di un immobile di Cormano

È l'ultimo sviluppo dell'inchiesta sulla compravendita di un immobile di Cormano ritenuta gonfiata dagli inquirenti: le indagini si concentrano su quanto accaduto nel 2017 quando la Film Commission, in cerca di una nuova sede, acquista l'immobile alle porte di Milano servendosi del contributo straordinario, dal valore di un milione, erogato da Regione Lombardia il 30 novembre del 2015. Lo stesso immobile che Michele Scillieri, amministratore di fatto dell'Immobiliare Andromeda srl, aveva acquistato invece per 400mila euro. Dopo una trattativa che, secondo l'ipotesi accusatoria, ha visto Scillieri in accordo con Di Rubba, all'epoca dei fatti presidente dell'ente regionale sulla promozione dei film, i due avevano chiuso una compravendita a un prezzo gonfiato di 800mila euro. Resta ora da capire per gli inquirenti che fine abbiano fatto i soldi.

I due commercialisti vicini alla Lega

Al vaglio dei magistrati anche la pista che vede parte del denaro della compravendita tramutato in fondi Lega, cosa che però il leader Matteo Salvini ha sempre negato. Certo è che all'epoca dei fatti Andrea Manzoni è revisore legale del gruppo Lega – Salvini Premier al Senato, Alberto Di Rubba è direttore amministrativo del gruppo Lega – Salvini Premier presso la Camera dei Deputati, nonché entrambi titolari di cariche in Pontida Fin Sri e Radio Padana.

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