Fermato con un revolver in piazza San Babila a Milano, in casa nascondeva un arsenale di pistole e munizioni

Nell’arsenale rinvenuto a casa del 44enne a Taino (Varese) sei pistole, due mitragliatrici, due fucili e circa 1.300 munizioni di vario genere, oltre a caricatori e silenziatori.
A cura di Francesca Del Boca
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È stato fermato in piazza San Babila con 19 dosi di cocaina nascoste in macchina, per un totale di circa 24 grammi di sostanza. Sul lato del passeggero, appoggiato sul sedile, un borsone con dentro un revolver calibro 38 con cinque proiettili nel tamburo, pronti a sparare. 

La Polizia di Stato di Milano ha arrestato così un cittadino italiano, 44 anni, per spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo, armi da guerra e armi clandestine con relativo munizionamento. L'uomo è stato fermato in piazza San Babila dopo che gli agenti della Sesta Sezione della Squadra Mobile, nel corso di un servizio mirato al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti in zona Monforte Vittoria, l'hanno notato a bordo della sua auto in via Archimede, intento a guardarsi intorno con fare sospetto. Mentre l’uomo era monitorato dagli investigatori, è stato raggiunto da un altro soggetto che è salito sulla sua autovettura, per poi scendere immediatamente.

Una volta accompagnato in Questura, l’uomo è stato trovato in possesso di un mazzo di chiavi e un telecomando di un magazzino per attrezzi. Gli agenti, così, si sono recati presso la sua abitazione a Taino (Varese): qui, durante la perquisizione di un capanno, gli investigatori hanno notato che la planimetria della struttura non combaciava con i reali spazi al suo interno e, svolgendo degli attenti accertamenti, hanno individuato una “stanza segreta” al cui interno erano custodito un vero e proprio arsenale di armi e munizioni. Sono state così sequestrate sei pistole, due mitragliatrici, due fucili e circa 1.300 munizioni di vario genere, oltre a caricatori e silenziatori.

Il 44enne, già indagato nell’ambito della maxi inchiesta Hydra della Dda di Milano, sull'alleanza tra mafie in Lombardia, è stato condotto presso il carcere di San Vittore in attesa della convalida dell'arresto.

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