Fermata ancora la donna dalla patente firmata con il sangue: fa parte di un’organizzazione che rifiuta lo Stato
Continua a circolare con il proprio veicolo la 65enne che poco più di un mese fa è stata trovata a Villanuova sul Clisi (Brescia) dagli agenti di polizia in possesso di una patente di guida artigianale, siglata con il proprio sangue, con tanto di fotografia e dichiarazione nella quale si sostiene di poter guidare motoveicoli, autoveicoli, navi, aerei e affini (mentre il documento di circolazione, quello emesso dalla Motorizzazione civile, era scaduto nel 2021, così come la revisione dell'automobile), e successivamente multata. Stavolta è successo a Rezzato, sempre in provincia di Brescia, lo scorso venerdì 8 marzo. La donna, secondo quanto dichiarato da lei stessa, fa parte di un'associazione che non riconosce lo Stato.
Una sorta di setta (che non si riconosce come tale) i cui membri sono accumunati dal rifiuto di ogni autorità e di ogni regola, leggi, tasse e documenti ufficiali compresi. Nello statuto messo a disposizione sul sito dell'organizzazione nazionale si legge che "tutti gli uomini e le donne sono stati di corpo, sono sovrani di Sé e hanno il diritto e il dovere di custodia e utilizzo libero ed equo di spazio, terra, luce, aria, acqua e risorse del pianeta in armonia e comunione con lo stesso e tutti gli esseri viventi che lo popolano. L’autodeterminazione e la ricerca della felicità sono diritti naturali inalienabili". In Italia ne farebbero parte ben 10mila persone.