video suggerito
video suggerito
Omicidio di Sofia Castelli a Cologno Monzese

Femminicidio Sofia Castelli, confermata la condanna a 24 anni di carcere per Zakaria Atqaoui

Zakaria Atqaoui è stato condannato anche in Appello a 24 anni di carcere. Il 24enne, il 29 luglio 2023, ha ucciso la sua ex fidanzata Sofia Castelli accoltellandola nel sonno nella sua casa a Cologno Monzese (Milano).
A cura di Enrico Spaccini
61 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

La Corte d'Appello di Milano ha confermato la condanna a 24 anni di carcere per Zakaria Atqaoui. Il 24enne è stato ritenuto responsabile anche in secondo grado del femminicidio dell'ex fidanzata Sofia Castelli, accoltellata nel sonno nel suo letto a Cologno Monzese (nella Città Metropolitana di Milano) il 29 luglio 2023. I giudici hanno preso questa decisione al termine di una breve camera di consiglio che si era tenuta oggi, mercoledì 18 dicembre, per la prima udienza. I genitori della 20enne avevano fatto sapere che non si sarebbero presentati in aula per protesta: "Riteniamo che sia stato profondamente ingiusto permettere di riaprire il processo all'assassino di nostra figlia".

La sentenza di primo grado era stata emessa lo scorso 12 aprile dalla Corte d'Assise di Monza. La Procura aveva contestato ad Atqaoui l'omicidio volontario aggravato dai futili motivi, dalla premeditazione e dall'uso del mezzo insidioso, chiedendo l'ergastolo. Come ricostruito dalle indagini, il 24enne non sopportava che l'ex fidanzata potesse avere altre frequentazioni al termine del loro rapporto. Così, il 28 luglio 2023 approfittando del fato che Castelli fosse a ballare con un'amica, si era nascosto nell'armadio della sua camera e, dopo aver atteso che si addormentasse, la mattina seguente l'ha uccisa. I giudici, però, avevano riconosciuto le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti, decidendo di condannare l'imputato a 24 anni di reclusione.

La sentenza aveva sollevato diverse polemiche della famiglia e delle persone più vicine a Castelli, che si aspettavano invece la condanna all'ergastolo. Lo stesso avvocato che aveva seguito Atqaoui durante il processo di primo grado, Vainter Burani, aveva affermato come la pena che era stata decisa era il "minimo possibile". Per questo motivo, aveva dichiarato che non avrebbe avuto senso ricorrere in Appello, poiché questo avrebbe portato con sé il rischio di un "aumento della pena".

Alcuni giorni dopo, però, Atqaoui ha deciso di cambiare avvocato affidandosi a un legale che gli ha permesso di presentare ricorso per contestare le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi, nella speranza di ottenere uno sconto di pena. Una scelta che ha sollevato altre polemiche, soprattutto da parte della famiglia della vittima che ha deciso di non presentarsi durante la prima udienza del 18 dicembre. Il procedimento di secondo grado si è concluso con una breve camera di consiglio dei giudici della Corte d'Appello di Milano che in poco tempo hanno confermato la sentenza di primo grado a 24 anni di reclusione rigettando le richieste della difesa.

61 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views