Femminicidio Sofia Castelli, la protesta dei genitori contro il processo d’appello: “Non ci saremo”
Mancano pochi giorni all'apertura del processo di appello nei confronti di Zakaria Atqaoui, che nel luglio del 2023 uccise nel sonno l'ex fidanzata Sofia Castelli, 20 anni, nel suo letto di Cologno Monzese (Milano). "Per protesta noi non parteciperemo", annunciano oggi i genitori della ragazza, che diserteranno la prima udienza del 18 dicembre.
Zakaria Atqaoui è stato condannato in primo grado a 24 anni di reclusione, poiché le aggravanti dei futili motivi e della premeditazione sono state compensate dalle attenuanti generiche. "lo e mio marito Diego riteniamo profondamente ingiusto che all'assassino di nostra figlia sia permesso di riaprire il processo e conseguentemente il nostro dolore, adducendo motivazioni pressoché assurde come il non aver premeditato l'omicidio o asserendo che non ha ucciso nostra figlia per futili motivi, in quanto la gelosia non sarebbe da considerare tale".
I genitori di Sofia Castelli hanno comunque nominato l'avvocata Sara Contoli, legale di riferimento dell'associazione Scarpetta Rossa aps, anche se non saranno presenti alle udienze in programma. "Si auspica che la Corte Adita valuti il vero animo omicida di Zakaria Atqaoui, che ha messo in atto una condotta criminale lucida e premeditata, monitorando con attenzione, tramite i social di un amico, ogni spostamento di Sofia e dell'amica Aurora la stessa sera dell'omicidio, al solo fine di attuare il suo piano criminale".
"Non c'è giustizia così", avevano già dichiarato i genitori della vittima, che all'alba del 23 luglio 2023 era stata accoltellata a morte dall'ex fidanzato che la attendeva da ore rinchiuso nell'armadio di casa. "Nemmeno l'aggravante della premeditazione è servita per ottenere l'ergastolo. A quanto pare per la legge italiana siamo di fronte a un assassino modello".