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Felice Maniero, ex boss della Mala del Brenta, picchia una donna: per lui braccialetto elettronico

Felice Maniero, ex boss della Mala del Brenta, è stato denunciato per aver picchiato una familiare. Per “Faccia d’Angelo” un divieto di avvicinamento alla vittima e braccialetto elettronico.
A cura di Giulia Ghirardi
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Felice Maniero, ex boss della Mala del Brenta, torna al centro di un'indagine giudiziaria. Questa volta denunciato per aver picchiato con schiaffi e pugni una sua parente. Per "Faccia d'Angelo" i giudici hanno disposto un divieto di avvicinamento alla vittima e un braccialetto elettronico di controllo.

L'ex boss, oggi 70enne, è stato recentemente denunciato perché sembrerebbe aver picchiato selvaggiamente fino quasi a mandarla all'ospedale una sua familiare, la cui identità è rimasta segreta per motivi di sicurezza. Secondo le ricostruzioni, la donna avrebbe chiamato subito i carabinieri dopo la violenza e successivamente sporto denuncia. In seguito i giudici avrebbero disposto per Maniero il divieto di avvicinamento alla vittima e l'obbligo di indossare un braccialetto elettronico. Misure prese anche perché l'ex boss non è nuovo a questo genere di violenze.

Felice Maniero, la condannato a 4 anni per maltrattamenti sulla compagna

L'accusa rivolta oggi a Felice Maniero ripete, in parte, quella che l'ex boss aveva appena finito di scontare. Già nel 2021 "Faccia d'angelo" era stato infatti condannato a quattro anni per maltrattamenti nei confronti della compagna Marta Bisello. A confermare la sentenza della Corte d'Appello, a novembre 2021, era stata la Corte di Cassazione che aveva respinto il ricorso avanzato dell'avvocato Rolando Iorio.

Nonostante la condanna, Maniero aveva ammesso soltanto alcuni episodi di maltrattamenti senza però riconoscere mai le violenze come il vero motivo per cui la relazione con la compagna si era conclusa. Per i giudici invece la relazione era finita proprio a causa delle violenze e dei maltrattamenti, iniziati nel 2016, che la donna negli anni era stata costretta a subire, "vittima di violenze fisiche e verbali diventate ormai quotidiane".

Tra i vari episodi che sono stati raccontati, la compagna sarebbe stata obbligata a fare le flessioni gridando, "colonnello 100 flessioni", e durante un litigio per minacciarla lui avrebbe detto: "Non sai con chi ti sei messa io comandavo 500 persone". Ancora, a maggio 2019, la donna era finita in pronto soccorso per un forte mal di testa e raccontò ai medici di vivere una situazione insostenibile tanto da maturare la decisione di trasferirsi in una struttura protetta per la propria incolumità.

A seguito delle violenze, l'ex boss della Mala del Brenta fu condannato a una pena detentiva di quattro anni per maltrattamenti alla compagna, pena che aveva finito di scontare soltanto nel 2023, neanche due anni prima dalla recente accusa presentata dalla familiare.

I problemi economici e lo sfratto: la crisi di Felice Maniero inizia nel 2016

Come ha racconto da Marta Bisello, i problemi sarebbero iniziati già nel 2016 con le difficoltà economiche di Maniero, che in quegli anni era stato "scoperto" e che si ritrova a racimolare, secondo quanto raccontato, gli spiccioli di quei 16 milioni di euro affidati al cognato e mai più riavuti che sarebbero stati investiti e quindi indisponibili. Eppure la loro, quella di Maniero, di Bisello e della figlia 19enne, è una vita fatta di agi che è impossibile portare avanti senza la liquidità giusta.

In poco tempo la situazione degenera e la famiglia viene sfrattata per ben tre volte, finendo in un appartamento popolare. Secondo quanto raccontato, Maniero sarebbe stato cacciato anche da qui perché non pagava l'affitto. Una vita di povertà, riferisce, nella quale i quasi 50 milioni di euro messi da parte nell'arco della sua carriera fatta di rapine, omicidi e spaccio, sarebbero spariti nel nulla.

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