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Federico Gaibotti ha ucciso il padre Umberto con almeno 7 coltellate: i risultati dei primi rilievi

Dai primi rilievi sul corpo del 64enne ucciso a Cavernago, in provincia di Bergamo, il figlio lo avrebbe colpito con 7 o 8 coltellate. Domani si svolgerà l’interrogatorio di garanzia e martedì l’autopsia.
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L'autopsia di Umberto Gaibotti verrà realizzata soltanto martedì 8 agosto, ma intanto arrivano i primi risultati dei rilievi effettuati sul corpo del 64enne ucciso dal figlio a Cavernago, in provincia di Bergamo. Secondo i medici dell'ospedale Papa Giovanni XXIII l'uomo sarebbe stato colpito con almeno setto o otto coltellate. Domani si svolgerà l'interrogatorio di garanzia di Federico Gaibotti, attualmente in stato di fermo.

I primi rilievi sul corpo di Umberto Gaibotti

Umberto Gaibotti è stato ucciso dal figlio di 30 anni nel primo pomeriggio di venerdì 4 agosto, in seguito a una lite. Il ragazzo è stato immediatamente arrestato, in quanto i carabinieri sono subito giunti sul posto chiamati da alcuni vicini di casa che avevano sentito le urla dei due che litigavano per una questione di soldi.

Tuttavia non è ancora stato possibile effettuare accertamenti più approfonditi. Infatti l'autopsia sul corpo del 64enne verrà effettuato fra due giorni. Al momento emergono solo alcuni dettagli dai primi rilievi effettuati dal personale medico dell'obitorio in ci è stato trasferito il corpo.

Secondo i medici dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Federico Gaibotti avrebbe colpito il padre con un fendente almeno setto o otto volte. Questo potrebbe essere sufficiente per valutare anche l'aggravante della crudeltà oltre al campo di imputazione di omicidio volontario. Tuttavia sarà necessaria l'autopsia per accertare quali delle coltellate sono state letali.

L'interrogatorio del figlio Federico Gaibotti

Anche l'interrogatorio di garanzia del figlio della vittima, Federico Gaibotti, non è ancora stato effettuato. Il giudice per le indagini preliminari ascolterà l'indagato soltanto nella giornata di domani lunedì 7 agosto e, in seguito alle sue dichiarazioni, valuterà la convalida del fermo, che tuttavia per ora appare abbastanza scontata.

Intanto Federico Gaibotti resta detenuto nel carcere di Bergamo, anche perché ha già ammesso le proprie responsabilità con i carabinieri e il sostituto procuratore che lo hanno interrogato e che hanno disposto lo stato di fermo. L'indagato ha nominato come sua legale l'avvocata Miriam Asperti.

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