Federico Crotti uccide la madre a Milano, il video alibi accanto al corpo: “È appena caduta dalla sedia”

"Mi chiamo Crotti Federico Pietro, figlio unico di Riva Piera Stefanina, mia mamma. L’ho trovata adesso in queste condizioni, e sono circa le sei della mattina, quando io mi alzo a lavorare. Voglio fare un report. Sono tremendamente spaventato, chiamo l’ambulanza". È il primo video che, intorno a mezzanotte e mezza del 13 gennaio, Federico Crotti, 48 anni, gira con il suo telefonino, riprendendo il corpo della madre riverso a terra, ormai senza vita, nella casa che i due condividono in via Adolfo Wildt a Milano, zona Casoretto.
"Buongiorno, mi chiamo Crotti Federico Pietro, sto facendo il video di mia mamma che è caduta dalla sedia, era piena di farmaci e ha sbattuto la testa. Io ero di là con le cuffie e non ho sentito, non ho potuto aiutarla", è il secondo video, un paio d'ore dopo: la versione definitiva di quello che ripeterà anche ai carabinieri e ai sanitari del 118, ossia di averla vista l’ultima volta la sera prima, verso le 23.30, e di averla poi ritrovata già morta durante la notte. "Mi sono solo seduto in camera a fare una preghiera", aggiungerà, mostrando le foto accanto al cadavere della madre.
La versione del tragico incidente domestico, però, fin da subito non convince chi indaga. La madre, 75 anni, è piena di lividi sul volto, ha due costole rotte. L'autopsia confermerà i sospetti: "Asfissia meccanica da compressione esterna delle vie aeree". Piera Riva, insomma, è morta strangolata dopo essere stata percossa con violenza dal figlio, che aveva accolto in casa da pochi anni dopo la morte del padre. Un uomo con problemi economici, una lunga storia di abusi di alcol e cocaina e precedenti per maltrattamenti che la sera dell'omicidio, intorno alle 21, già aveva fatto accesso al conto corrente online della madre e predisposto un bonifico di 30mila euro verso il proprio conto personale.
A incastrarlo, però, sono state le sue stesse ammissioni. "Ho ammazzato mia madre, sì l’ho strozzata", sbotta da solo in auto, intercettato da una cimice. Sempre nell'abitacolo, confessa a un amico: "Ho fatto un disastro, te lo racconto quando pippiamo. Ho ammazzato mia madre, l’ho soffocata". Tutti elementi che hanno portato il giudice per le indagini preliminari a disporre il carcere per Crotti, ritenendolo pericoloso e capace di commettere altri crimini gravi. Inoltre, il rischio di inquinamento probatorio è apparso evidente: l’uomo aveva subito resettato i suoi dispositivi elettronici, e tentato di convincere la zia a sostenere che la sorella abusasse da tempo di psicofarmaci.