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Fece da “palo” nell’omicidio di Paolo Salvaggio: a processo con rito immediato per omicidio

L’uomo accusato di aver fatto da palo durante l’esecuzione del narcotrafficante Paolo Salvaggio è stato mandato a processo con rito immediato dal giudice per le indagini preliminari di Milano.
A cura di Ilaria Quattrone
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L'11 ottobre 2021 a Buccinasco, comune dell'hinterland di Milano, è stato ucciso Paolo Salvaggio, ritenuto un elemento di spicco della criminalità milanese. Due uomini in sella a uno scooter avrebbero sparato tre colpi di pistola, ammazzandolo. Durante l'agguato, un uomo avrebbe avuto il compito di fare da "palo". Nella giornata di oggi, venerdì 24 maggio, è stato mandato a processo con rito immediato.

A deciderlo è stato il giudice per le indagini preliminari Cristian Mariani. La prima udienza è stata fissata per il 29 maggio in Corte d'Assise. L'imputato Benedetto Marino si trova in carcere dal 10 ottobre scorso. Per l'Accusa, avrebbe favorito "una celere e sicura via di fuga" in auto a uno dei due killer, che non sono stati identificati.

Marino, 45 anni e originario di Milano, è assistito dall'avvocato Davide Montani. Durante l'interrogatorio, avvenuto dopo l'arresto, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Tra gli elementi a carico del 45enne, ci sarebbe anche il riconoscimento da parte della compagna.

I carabinieri del nucleo investigatori, coordinati dalla pubblico ministero Sara Ombra e da Gianluca Prisco, avevano sottoposto alla donna un frammento di immagine dove lo si vedrebbe uscire dall'auto prima di far salire a bordo uno dei due assassini e fuggire con lui.

La fidanzata avrebbe confermato la sua identità. Nonostante Salvaggio avesse relazioni con la cosca della ‘Ndrangheta Barbaro-Papalia e quello del clan dei catanesi vicino al boss Angelo Epaminonda, non sarebbe stato possibile trovare il movente dell'omicidio. Il gip aveva scritto che era legato "a screzi passati occorsi durante il periodo di detenzione di alcuni soggetti coinvolti".

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