Febbre Dengue, primo focolaio autoctono nel Lodigiano: “Screening per sapere l’estensione del fenomeno”
Continua a preoccupare la febbre Dengue, che sta registrando un aumento dei casi in Lombardia. Brescia, Cremona e Lodi le province più colpite, con casi che hanno richiesto la disinfestazione porta a porta. Nel Lodigiano si riscontra la maggior parte dei contagi, otto in totale, e si parla di primo "focolaio autoctono". Il contagio cioè non riguarderebbe pazienti rientrati da viaggi all'estero, magari da una località tropicale o subtropicale, dove l'insetto responsabile della Dengue è diffuso, ma sarebbe avvenuto tramite zanzare presenti in Italia.
La situazione nel Lodigiano
A Castiglione d'Adda, in provincia di Lodi, otto persone sono state contagiate da febbre Dengue. Si tratta per lo più di casi paucisintomatici, con febbre bassa e dolori lievi. Da lunedì scorso, il comune di Castiglione ha avviato la disinfestazione nelle aree pubbliche e verdi, come aiuole, canali, ma anche corsi d'acqua in prossimità dei centri abitati.
La sanificazione è avvenuta prima e dopo le piogge ed è stato consigliato ai cittadini di farla anche in autonomia. Il trattamento più efficace è mettere dei prodotti larvicidi vicino alle potenziali fonti di attrazione delle zanzare, quindi nei giardini e nei pressi di sottovasi, bidoni, tombini e grondaie.
La particolarità del focolaio lodigiano
Quello di Castiglione d'Adda sembra un focolaio autoctono. Anche per questo si è deciso di intervenire tempestivamente. "I casi di Dengue in Lombardia vengono diagnosticati da 20 anni, ma sono tutti in viaggiatori che tornano dai paesi esotici: non hanno mai dato origine, in Italia, a nessun focolaio", ha spiegato al quotodiano ilCittadino.it Fausto Baldanti, direttore dell'unità operativa di microbiologia e virologia dell'ospedale San Matteo di Pavia.
"C’è stato a Vicenza, nel 2020, un piccolo focolaio, poi spento, del virus trasmesso dalla Aedes Albopictus, che ha una bassa capacità di disseminazione. Il virus è diffuso in modo efficiente, invece, dalla zanzara Aedes Aegypti che in pianura Padana non esiste". Quest’anno però abbiamo avuto questo focolaio autoctono a Castiglione".
Baldanti ha il compito di analizzare i dati provenienti dallo screening, che è su base volontaria ma finora hanno risposto 350 abitanti su 4.500. L'auspicio è che più persone si sottopongano al test. "Ci serve ad avere un’idea dell’estensione del fenomeno e ad intercettare i casi asintomatici" ha spiegato il medico.