video suggerito
video suggerito

“Fatty furba”, il podcast che racconta il ruolo della donna nell’industria creativa di base a Milano

Intervista a Margherita Devalle, speaker di Radio Popolare e autrice del podcast “Fatty furba”, nonché cofondatrice di Collettivo Milano – Donne creative, per parlare delle differenze di genere tra uomo e donna nell’ambito lavorativo.
A cura di Filippo M. Capra
37 CONDIVISIONI
Immagine

"Si parla sempre di giovani ma non si parla mai con loro". Lo slogan utilizzato per discutere delle questioni relative allo smarrimento dei tanti giovani che, ancora oggi nel 2022, brancolano in un mare di incertezze sul futuro, si può traslare e adattare ad un altro grande problema della società contemporanea: la violenza sulle donne, che può manifestarsi in forma fisica o verbale. Perché anche il mancato riconoscimento del valore delle persone di genere femminile, in qualche modo, è violenza. Fanpage.it ne ha parlato con Margherita Devalle, speaker di Radio Popolare e autrice del podcast "Fatty furba" che pone al centro l'importanza delle donne nella società e nel mondo del lavoro, oltre che fondatrice del "collettivo Milano – donne creative", un punto di ritrovo per tutte le donne che lavorano nell'industria creativa della città e dell'hinterland.

Margherita, una donna meno valorizzata in ambito lavorativo viene vista come una preda più appetibile da chi commette violenze?

Secondo me il discorso è un po' più ampio. Chiaramente lo status quo che si ha nella società occidentale, al netto del genere di appartenenza, ha un'importanza. Se poi all'interno del sistema lavorativo si fa parte di una minoranza, come può essere per le donne, si è ancora meno tutelati. Le barriere sono istituzionali, in relazione alle aziende, e sociali, nelle quali siamo nate che ci vengono incanalate in una serie di percorsi a cui dobbiamo tra virgolette sottostare o mirare per poter essere una famiglia o altre cose che implicano il fatto di essere donna.

La finestra del dialogo è stata avviata. È a buon punto? 

Io con il mio podcast "Fatty furba" ho indagato nel mondo della musica, intervistando tre personalità importanti come Paola Zukar (manager di Fabri Fibra, Marracash e Clementino, tra gli altri, ndr), Sara Potente (direttrice artistici dell'etichetta Numero Uno e A&R di Sony Music, ndr) e Daniela Giombini (storica tour manager dei Nirvana in Italia, ndr). Con loro ho avuto lo spunto per ampliare l'indagine in altri ambiti lavorativi, attivando un'analisi che mi ha confermato che il dialogo è iniziato da almeno un ventennio ma che è un processo molto lento. La domanda che dobbiamo porci è: tra quanto arriveremo alla parità di genere? Prima della pandemia la stima era di 99 anni di attesa, ora siamo a 135, perché le donne devono stare dietro alla famiglia, ai figli, con il lockdown si è complicato tutto. Sara, Daniela e Paola però ci dicono che il processo è comunque ben avviato, nonostante la sua lentezza, però man mano sono arrivate a essere ai vertici delle amministrazioni delle etichette discografiche.

Tante insieme a loro o sono mosche bianche? 

Anche io pensavo inizialmente fossero delle mosche bianche, invece mi hanno piacevolmente confutato la teoria dicendo che sempre più donne si siedono ai cosiddetti tavoli che contano. E sempre più donne, anche giovani, intraprendono questo tipo di carriera, mettendosi in gioco. E sinceramente non me lo aspettavo, è stata una piacevole sorpresa.

Tu, insieme ad altre tre ragazze, hai fondato Collettivo Milano – Donne creative. Cosa offrite alle ragazze?

Principalmente incontri che permettano alle ragazze più e meno giovani di ritrovarsi per scambiarsi idee creative e dare vita ad un vero e proprio luogo di lavoro. Molte di loro sono appena arrivate in città e partecipano per potersi inserire nel mondo creativo di Milano. È un progetto nato dalle donne per le donne.

37 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views