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Fatture false e riciclaggio: arrestato Pierantonio Pegoraro, fondatore di Cegalin-Hotelvolver

Fatture false e riciclaggio all’estero per 10 milioni di euro. Pierantonio Pegoraro, fondatore di Cegalin-Hotelvolver, e il commercialista Nicola Gagliardi sono stati arrestati dalla polizia economico finanziaria di Milano.
A cura di Enrico Spaccini
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Pierantonio Pegoraro, fondatore e amministratore del gruppo Cegalin-Hotelvolver (foto da Facebook)
Pierantonio Pegoraro, fondatore e amministratore del gruppo Cegalin-Hotelvolver (foto da Facebook)

AGGIORNAMENTO: Con la sentenza del 10 ottobre 2023, il Tribunale di Milano ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero di derubricare il reato per Pierantonio Pegoraro e Nicola Gagliardi in impiego in attività economiche di denaro provento da delitto. Infatti, il Pm, di propria sponte, riteneva di non contestare più i reati tributari a Gagliardi e Pegoraro, ritenendoli estranei allo schema della frode fiscale. Pegoraro è quindi stato condannato soltanto per l'articolo 648 ter del codice penale, ovvero l'impiego in attività economiche di denaro provento da delitto senza però aver partecipato a questo.

L'imprenditore veneto Pierantonio Pegoraro e il commercialista Nicola Gagliardi sono stati arrestati dal Nucleo di polizia economico finanziaria di Milano. L'accusa è che il fondatore e amministratore di fatto del gruppo veneto Cegalin-Hotelvolver, specializzato in servizi di pulizia e facchinaggio per gli alberghi, avrebbe riciclato denaro all'estero per una somma di 10 milioni di euro avvalendosi del supporto tecnico di Gagliardi. Questo è solo un filone dell'inchiesta che già lo scorso luglio ha portato a un sequestro da quasi 22 milioni di euro ai danni dello stesso gruppo.

Pierantonio Pegoraro, il self-made man veneto

In un'intervista rilasciata a un magazine dedicato al mondo degli affari, Pegoraro veniva descritto come il tipico "self-made man". Il veneto era uno che ce l'aveva fatta, un uomo che si era costruito il successo con le proprie mani. Cegalin è nata nel 1986 a Vicenza, ma la vera svolta la ottenne con Hotelvolver: uno dei primi brand italiani a porsi come unico referente per i servizi integrati come pulizie e lavanderia. "Onestà e correttezza totale sempre, nei confronti dei clienti, e soprattutto un'attenzione forte alle persone", diceva Pegoraro.

La ditta svizzera per i macchinari per le capsule di caffè

L'inchiesta del Nucleo di polizia economico finanziaria di Milano si concentra su un presunto sistema di fatture false, che sarebbe stato messo in atto tra il 2017 e il 2020, dal valore di circa 104 milioni di euro. Questa seconda parte ha portato all'arresto Pegoraro e del commercialista Gagliardi, oltre a un sequestro dal valore di 10 milioni di euro. A quanto pare, una porzione del capitale proveniente dalla frode fiscale sarebbe stato reimpiegato nello sviluppo di un altro progetto industriale. Si tratterebbe di Swiss Sustainable Coffee, dedicata alla realizzazione di macchinari per la produzione di capsule di caffè, gestita di fatto dallo stesso Pegoraro. Un'altra pozione, sarebbe poi stata investita nell'acquisto di immobili tramite un'altra società italiana, la quale era controllata da un veicolo societario cipriota. Il titolare effettivo era ancora Pegoraro.

La prima parte dell'indagine

La prima parte dell'indagine si concluse nel luglio 2021 con un sequestro da quasi 22 milioni di euro e il "commissariamento giudiziale" del gruppo. Era emerso che Cegalin-Hotelvolver, tra il 2013 e il 2016, avrebbe esternalizzato il lavoro avvalendosi di 21 cooperative alle quali, però, non avrebbe versato i contributi previdenziali né l'Iva. Tra il 2013 e il 2020, inoltre, circa 5.400 lavoratori sarebbero "transitati" per le varie cooperative. Un "modello fraudolento", si legge negli atti, che avrebbe agevolato lo "sfruttamento dei lavoratori" e determinato "pratiche di concorrenza sleale".

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