“Farò Natale senza mia figlia solo perché l’ho difesa dagli abusi di mio padre”: la storia di Giuseppe
"Spero che il Tribunale dei minori ce la mandi a casa il prima possibile. Abbiamo fatto anche le richieste per passare il Natale con nostra figlia. Ci hanno detto che non è possibile perché non c’erano educatori disponibili presso la comunità": a dirlo a Fanpage.it è l'uomo che ha denunciato il padre per aver abusato della figlia di 12 anni.
A marzo 2021 è la nonna a sospettare del marito e a raccontare dei suoi dubbi al figlio. I due decidono di mettersi d'accordo per scoprire cosa stesse accadendo tra la nipote di 12 anni e il nonno."Avevamo deciso che mia mamma metteva un registratore in casa, sabato 3 aprile, lui è venuto qua a casa a prendere nostra figlia, è andato via. In accordo con mia mamma – ha raccontato a Fanpage.it – ho seguito le tempistiche, ho seguito lui".
"L’ho seguito praticamente fino a casa, abbiamo fatto in tempo a salire, a bussare alla porta, mia mamma è andata subito in camera a prendere il registratore e nel frattempo lui aveva fatto nascondere la bambina nell’armadio. Quando ho preso quel registratore, ho sentito quelle parole di abuso – spiega ancora il 39enne – che stava usando nei confronti di mia figlia. E lui comunque negava, negava spudoratamente, che la bambina era bugiarda e che lui non aveva fatto niente. La bambina era in lacrime, disperata e ha detto: il nonno mi ha toccata".
La denuncia
La denuncia è stata fatta un mese e mezzo dopo la scoperta degli abusi: "Abbiamo cercato di proteggere i nostri figli, abbiamo preso tutte le cautele perché i nonni avevano le deleghe per prenderli a scuola. Noi subito le abbiamo ritirate – racconta la moglie del 39enne – abbiamo allontanato i miei suoceri. Però la denuncia era già da fare subito. Stavamo già pensando, però pensavamo prima di consolare la bambina e di stare più vicina a lei perché la bambina era troppo terrorizzata".
Durante quel mese e mezzo, la nonna cambia completamente atteggiamento: si è riavvicinata al marito, avrebbe dato la colpa alla bimba di quanto accaduto e avrebbe anche minacciato il figlio e la moglie dicendo che se avessero denunciato avrebbe fatto sfregiare o violentare la madre della 12enne.
"C'era un’intercettazione dove comunque mia mamma diceva alla bambina di cercare di non raccontare tutto davanti al pm per cercare di salvaguardare un po’ il nonno, io dicevo alla bimba assolutamente di non ascoltare quello che diceva la nonna. Ma quando si trovava davanti al pm, di raccontare tutto quello che era successo, tutta la verità, che non doveva avere paura perché noi eravamo lì con lei".
Le accuse di favoreggiamento
Il 39enne è stato poi a sua volta indagato per favoreggiamento: gli inquirenti sospettavano che l'uomo avesse cercato di influenzare la figlia per alleggerire la posizione del padre. È stato condannato in primo grado e poi assolto in secondo grado. Il padre invece, nonché nonno della bimba, è stato condannato sia in primo che in secondo grado a quattordici anni di carcere.
Durante le indagini per favoreggiamento nei confronti del 39enne, per la bimba – che adesso ha 12 anni – è stato disposto l'allontanamento in una comunità. Nonostante l'assoluzione, la piccola non è ancora tornata a casa: "Se non avessimo denunciato, con le nostre prove, io penso che non saremmo qui a parlare. Il nonno sarebbe ancora in libertà".
La piccola in comunità continua a chiedere di poter tornare a casa dalla sua famiglia: "Mette dei biglietti nella borsa di sua madre scrivendo “mamma il mio desiderio più grande è quello di tornare a casa”.
"Ci è stata tolta nostra figlia, è stata allontanata perché mi avevano accusato di favoreggiamento poi sono stato assolto in appello perché il fatto non sussisteva. Adesso l’unica cosa che speriamo, è che nostra figlia torni a casa il prima possibile, perché nostra figlia ha bisogno del nostro affetto e del nostro amore".