Farmacista no vax inietta un antinfiammatorio: ora al paziente servirà una protesi
Un farmacista è finito a processo perché accusato da un paziente, un uomo di 50 anni, di avergli somministrato un antinfiammatorio in un gomito dolorante, portandolo nel retrobottega, senza sterilizzare o disinfettare la parte. Il cinquantenne, sostiene che da allora avrebbe subito una decina di interventi chirurgici per un'infezione tanto da essere costretto a mettere una protesi.
L'accusa
La storia è raccontata dal quotidiano Il Giorno. L'uomo, che si è costituito parte civile nel processo che si è aperto al tribunale di Monza, ha raccontato che l'infezione gli avrebbe distrutto l'osso dell'avambraccio sinistro. È stato quindi costretto a mettere una placca in titanio. "Il paziente è stato ricoverato fino a luglio per sottoporlo a drenaggi in sala operatoria e a terapia iperbarica per aiutare i tessuti perché l'infezione aveva raggiunto l'osso", ha detto un'ortopedica dell'ospedale di Carate Brianza dove il 50enne si era presentato nel 2019.
Più che il farmaco, a scatenare l'infezione potrebbe essere stata "la mancata disinfezione della cute prima dell'iniezione, anche se il la secrezione purulenta era a metà dell'avambraccio e non al gomito".
Il cinquantenne ha spiegato che è andato nella farmacia dove lavora l'imputato per prendere un medicinale prescritto dal suo medico di base e di aver chiesto al farmacista dove fare le infiltrazioni: "Lui mi ha detto che me le avrebbe fatte lui. Mi ha portato nel retro, mi ha fatto sedere, con il pennarello ha fatto un punto sul gomito e mi ha fatto l'iniezione, senza neanche disinfettare la pelle".
I precedenti del farmacista
Il farmacista, che è imputato per lesioni colpose, nel 2022 era stato anche accusato di non essersi sottoposto ai vaccini Covid e di aver rilasciato tamponi negativi senza mai averli esaminati. Durante le fasi del processo, ha negato tutte le accuse sostenendo che il cliente non è mai tornato in farmacia.