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Fanghi tossici, gli odori nauseabondi segnalati migliaia di volte: “Costretti a serrarci in casa”

Odori molesti e problemi di salute: è quanto hanno dovuto subire per anni i cittadini dei comuni di Calcinato, Quinzano e Calvisano (Brescia). Per gli inquirenti questa situazione sarebbe imputabile all’azienda Wte che è accusata di aver sversato fanghi tossici nel Bresciano e anche in altre regioni del nord Italia. A indagare su questa attività è la Procura di Brescia. Intanto i sindaci delle tre cittadine stanno valutando di costituirsi parte civile.
A cura di Ilaria Quattrone
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Migliaia di segnalazioni, oltre novecento verbali e provvedimenti: negli ultimi anni la vita dei cittadini e delle amministrazioni dei comuni di Calcinato, Quinzano e Calvisano – tutti comuni in provincia di Brescia – è stata stravolta. Per diverso tempo, tantissimi residenti hanno denunciato la presenza di "odori molesti" e chiesto un intervento repentino. E adesso, grazie a un'inchiesta condotta dai carabinieri forestali di Brescia coordinati dalla Procura, sembrerebbe che per quegli odori si stia trovando una soluzione. Per gli inquirenti, sarebbero imputabili allo sversamento di fanghi inquinati di cui è accusata la Wte, un'azienda con tre impianti proprio in quei tre comuni.

Per anni sono state fatte migliaia di segnalazioni

"È un odore nauseabondo, di fogna, probabilmente ammoniaca che ti brucia la gola e il naso" e ancora "Se ti entra in casa s'impregna nei vestiti e bisogna aspettare un po' di tempo prima che vada via": queste sono solo alcune delle frasi con le quali i cittadini hanno descritto ai carabinieri la loro quotidianità. Simili parole sono state trovate anche in una lettera trasmessa dal "Comitato Salute e Ambiente di Calcinato" ad Arpa Lombardia e allo stesso Comune nella quale un cittadino scriveva: "Viste le giornate calde di questi giorni lascio a voi immaginare cosa significa barricarsi in casa e, di conseguenza, morire di caldo oppure aprire le finestre e intossicarsi". Una vita difficile trascorsa a convivere con problemi di salute (tachicardia, congiuntivite e bruciori di gola) e cattivi odori.

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"Per anni sono state fatte migliaia di segnalazioni dai cittadini – racconta il sindaco di Quinzano Lorenzo Olivari a Fanpage.it -. Ci sono stati anche vari provvedimenti da parte dell'amministrazione comunale. Nel 2013 è stata fatta un'ordinanza finalizzata a evitare emissioni di esalazioni moleste, nel 2017 è stato fatto un altro provvedimento simile e poi nel 2018 c'è stato l'accesso alle pratiche da parte dei Nas". Infine nel 2019 l'amministrazione insieme all'opposizione aveva organizzato un'assemblea pubblica proprio sul tema. Nonostante le indagini delle forze dell'ordine e l'inchiesta degli inquirenti, anche lo scorso mese si sono avute diverse segnalazioni: "Ho inviato gli agenti della polizia locale a effettuare dei sopralluoghi e abbiamo chiesto ulteriori analisi ad Arpa così da capire se, in concomitanza con le segnalazioni, la centralina avesse rivelato uno stato non conforme".

I comuni valutano di costituirsi parte civile

L'azienda negli anni si è sempre difesa affermando di rispettare protocolli e procedure: "Ha la certificazione di migliore impianto. E loro hanno sempre detto che fosse tutto tranquillo". Intanto le stesse amministrazioni comunali stanno valutando di costituirsi parti civili nel processo: "Siamo tutti intenzionati a farlo – continua ancora il primo cittadino – ma stiamo ancora valutando cosa fare. Intanto abbiamo chiesto ulteriori analisi chimiche per capire anche che tipo di impatto ambientale hanno avuto i terreni e che a livello sia la presenza di inquinanti. Anche perché bisognerà chiedere una bonifica che avrà ulteriori costi".

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