Familiari vittime del Covid chiedono 100 milioni di euro di indennizzi a Governo e Regione Lombardia
Un'azione civile da parte di circa 500 famiglie che chiedono indennizzi al Governo e alla Regione Lombardia per le perdite dei propri cari a causa del Coronavirus. A notificare l'atto di citazione questo pomeriggio in tribunale a Roma nei confronti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del governatore lombardo Attilio Fontana e del ministro della Salute Roberto Speranza sarà l'avvocato Consuelo Locati, legale rappresentante del comitato Noi Denunceremo.
Il comitato Noi Denunceremo non si costituirà parte civile
Il comitato "Noi Denunceremo" non partecipa a questa azione civile perché non agisce contro Governo e Regioni, ma sono stati alcuni degli aderenti all'associazione che si sono avvalsi dei legali del Comitato scegliendo un'azione individuale da presentare in un unico atto per far emergere anche in sede civile le mancanze del Governo. Luca Fusco, presidente del Comitato, ha comunque spiegato a Fanpage.it che metteranno a disposizione gli scritti presentati in Procura nei mesi scorsi per farlo: "Abbiamo ritenuto opportuno mettere a disposizione dei nostri associati tutto il know-how del team dei nostri legali a cui potranno affidarsi a loro discrezione. Ci tengo a precisare che il comitato Noi Denunceremo vede in questa azione giudiziaria un chiaro atto politico. Un tentativo per tracciare una linea ben definita tra ciò che è considerato accettabile e ciò che non deve mai esserlo in alcun modo".
Per le 500 famiglie ristori che vanno 120mila fino a 310mila euro
"Si tratta di circa 500 persone – spiega a Fanpage.it l'avvocato Consuelo Locati – che vogliono avere delle risposte rispetto a quanto accaduto, vogliono una risposta rispetto all'ammissione di responsabilità e rispetto all'indennizzo completo che deve esser dato. In base alle tabelle del tribunale di Roma, abbiamo calcolato una richiesta di indennizzo per singola persona che va da 120mila fino a 310mila euro". Un indennizzo totale fino a 100 milioni di euro. In sede civile saranno contestate dunque le omissioni delle autorità pubbliche regionali lombarde e centrali governative, a partire dall’immediata riapertura dell’ospedale di Alzano il 23 di febbraio e la mancata tempestiva chiusura dei comuni di Alzano e Nembro: "Ci sono famiglie distrutte che hanno perso numerosi famigliari nel giro di sei giorni – spiega l'avvocato – la regione Lombardia non ci ha mai contattati, non ha mai voluto un confronto, lo stiamo chiedendo da settembre e non ci risponde nessuno. Fontana dice che non può parlare col comitato perché il comitato l'ha denunciato. Cosa falsa perché lui non è mai stato denunciato".