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Famiglia di Milano vive in auto, ricoverato il papà: un benefattore dalla Puglia paga l’albergo

Un uomo della provincia di Foggia ha deciso di pagare qualche notte in albergo alla famiglia di Bresso (Milano) costretta a vivere in auto da quando ha perso la casa.
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Immagine di repertorio
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Alla fine la salute dell'uomo costretto a vivere con la sua famiglia, composta da ben quattro figli, in auto a Bresso, in provincia di Milano, non ha retto più e qualche giorno fa ha avuto un malore. Intanto, però un benefattore dalla Puglia ha deciso di regalare qualche giorno di sollievo alla moglie e ai figli, pagando loro un albergo per qualche notte almeno ora che è ferragosto.

Un benefattore paga l'hotel alla famiglia che vive in auto

Secondo quanto racconta il quotidiano Il Giorno, il primo a diffondere la storia di questa famiglia, da ieri la moglie e i quattro figli (la più grande ha 17 anni, il più piccolo 9) di Mohamed B., di origini egiziane e in Italia da 26 anni, non dormono più nell'auto parcheggiata in una piazzola di sosta ma in un hotel di Cinisello Balsamo, sempre in provincia di Milano.

A pagare la stanza è un benefattore della Puglia e, più precisamente, di San Severo, in provincia di Foggia. "Avendo anche io due figlie piccole, di 11 e 13 anni, come padre non potevo rimanere indifferente di fronte a questa storia atroce. Nessuno dovrebbe essere costretto a vivere in auto e a usufruire dei bagni nelle stazioni di servizio, figuriamoci dei minori", spiega l'uomo che nella vita lavora in una concessionaria di auto.

"So benissimo – continua – che l’albergo non è soluzione definitiva. Per questo mi sono permesso di scrivere via email al sindaco di Bresso, dichiarandomi disponibile ad accollarmi le spese edilizie per la ristrutturazione di un appartamento".

Intanto il papà viene ricoverato in ospedale

Intanto, però, Mohamed B. è stato ricoverato in ospedale insieme seguito a un malore. "Mi mancava l’aria e mi è venuto un atroce dolore alla gamba sinistra, forse dovuto alla lunga permanenza in auto. Sono finito al pronto soccorso e mi hanno spedito al reparto di Medicina d’urgenza per qualche giorno", racconta a Il Giorno.

Lui, quindi, non potrà godere dei giorni nella stanza dell'hotel, ma almeno sarà tranquillo che la sua famiglia è al sicuro fra le quattro mura di un hotel.

La spiegazione del Comune

Intanto il sindaco di Bresso racconta una versione leggermente diversa da quella di Mohamed, che pure aveva riconosciuto di aver avuto un aiuto dal Comune per un periodo di tempo. Secondo il primo cittadino, l'uomo "ha rifiutato ogni soluzione proposta dal Servizio sociale che implicasse anche solo una minima attivazione e assunzione di responsabilità da parte sua rispetto al problema abitativo".

Una circostanza possibile, ma che non toglie che oggi quattro minori, chiaramente estranei a eventuali errori di valutazione dei loro genitori, vivano in un'auto parcheggiata in una piazzola di sosta per avere un bagno a disposizione.

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