Falsificò ricette e si fece rimborsare medicinali dall’Ats: farmacista condannata a pagare 1 milione e 130mila euro
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Guadagnava soldi chiedendo all'Ats il rimborso di farmaci mai prescritti, molti dei quali venivano buttati: con questa accusa Evelina Pezzoli, farmacista che a Vilminore di Scalve, in provincia di Bergamo, patteggiò due anni con la condizionale. Ora però è arrivata anche la sentenza della Corte dei Conti che ha condannato la donna al pagamento di 1 milione e 129mila euro per danno patrimoniale, di cui 50mila da destinare all'Ats per danno d'immagine.
Nel frattempo l'Ordine di Bergamo ha chiesto la radiazione di Pezzoli, 48enne di Clusone, dall'albo dei farmacisti. Lei però ha impugnato il provvedimento davanti alla Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie di Roma, che al momento non si è ancora pronunciata in merito. La donna ha quindi continuato a lavorare in diverse farmacie della provincia di Bergamo, dal momento che l'attivazione del ricorso sospende l'esecuzione della radiazione.
La vicenda è cominciata con un controllo da parte dei carabinieri del Nas nel marzo 2021, dopo che l'azienda Biotest Italia aveva segnalato che nella farmacia di Vilminore si era registrato un boom di vendite di Zutectra, un farmaco piuttosto costoso (1.840 euro). Solo nel punto vendita di Pezzoli nel 2020 ne erano state vendute 312 confezioni, contro le 110 vendute nello stesso anno in tutte le 43 farmacie della provincia di Bergamo.
Ulteriori accertamenti avevano portato la farmacista agli arresti domiciliari e poi, dopo la sentenza, al sequestro dei conti e alla confisca di beni per 800mila euro. A questi si aggiunge ora il pagamento milionario sancito dalla Corte dei Conti, a cui la donna con i suoi legali Saul Monzani e Carlo Pressiani non sembra voler fare appello. La somma, già altissima, è anche stata ridimensionata rispetto alla richiesta della Procura contabile, che aveva invece proposto il pagamento di 1.831.322 euro, di cui 692.462 per danno di immagine all’Ats.