Falla nel sistema di prenotazione in Lombardia: un link consente a tutti di vaccinarsi
Alcune persone che non avrebbero diritto al vaccino anti Covid in Lombardia starebbero, attraverso un link che girerebbe in alcune chat di Whatsapp, prenotando la somministrazione: è quanto denunciato da alcuni cittadini attraverso Radio Popolare. I casi si sarebbero verificati nell'hub dell'Azienda socio sanitaria territoriale Santi Carlo e Paolo di Milano.
Il link ricevuto su una chat di Whatsapp
Stando a quanto riportato da Radio Popolare, il sistema di prenotazione dell'Asst prevede di mandare un'email a tutto il personale sanitario e sociosanitario che dovrebbe sottoporsi alla vaccinazione. In molti casi però queste email sarebbero arrivate ad alcune persone, tramite chat di Whatsapp, che non avrebbero diritto alla loro dose, ma che poi sarebbero state comunque vaccinate. Nell'inchiesta si racconta di un'utente che avrebbe ricevuto il link e che poi avrebbe seguito tutta la procedura fino a riuscire a prenotarsi: "Ho fissato l'orario e dopo dieci minuti ho avuto la mail di conferma per andare lunedì 8 marzo alle 12.05 all'ospedale militare di Baggio. Non ci credevo fino in fondo, ma quando sono arrivata lì incredibilmente ho verificato che ero davvero in lista". Una volta sul posto, la signora all'ultimo momento avrebbe rifiutato la propria dose.
Cattaneo: "Dai controlli abbiamo una media di 3 casi a settimana"
Alla richiesta di spiegazioni sul perché nessuno avesse controllato se la donna avesse realmente diritto alla dose, sarebbe stato risposto che: "Le liste sono costruite dall'Asst e non abbiamo alcun modo per controllarle". Il direttore sociosanitario Giorgio Cattaneo, contatto da Radio Popolare, avrebbe poi affermato: "Dai controlli abbiamo trovato una media di tre casi alla settimana. Ci sono dei controlli per verificare che il link non venga utilizzato da persone che non hanno il diritto, ma questi possono essere bucati". A richiedere invece spiegazioni alla Regione c'è il capo delegazione del Partito democratico in commissione bilancio del Consiglio regionale Pietro Bussolati: "Insieme alle fasi uno, uno bis e uno ter c’era anche la fase uno a caso. Così, mentre non si vaccinano gli anziani e i cronici, diverse dosi sono andate a persone giovani, sane e senza particolari esposizioni al rischio. Qui – continua Bussolati in una nota stampa – non è un problema di tecnici, ma di politici, perché Aria Spa è un carrozzone voluto da Fontana e dall’assessore Caparini".
Altri disservizi nella campagna di vaccinazione over 80
Intanto si registrano altri disservizi nella campagna di vaccinazione degli over 80. Stando ad alcune storie raccolte dalla consigliera regionale Elisabetta Strada sono tanti gli anziani che avrebbero dovuto rinunciare alla propria dose di vaccino perché contattati la sera prima o altri costretti a percorre chilometri e chilometri per poter raggiungere il centro vaccinale assegnato nonostante la loro vicinanza a un altro punto. Molti altri invece, nonostante abbiano mandato le loro richieste da un mese, attendono ancora notizie.