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Faceva prostituire sei giovani donne a Milano e Bergamo: in manette una donna di 53 anni

Una donna di 53 anni dovrà rispondere di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nei confronti di sei giovani donne straniere: il traffico illegale veniva gestito in due appartamenti di Milano e Bergamo.
A cura di Giorgia Venturini
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Una donna di 53 anni è stata arrestata con l'accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nei confronti di sei giovani donne di origini straniere. Ad eseguire l'arresto è stata la polizia di Bergamo che ha eseguito la custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Bergamo. Le indagini – come spiega Bergamo News – erano scattate dopo alcune segnalazioni anonime che segnalavano un via vai sospetto di persone in un condominio della città. Così erano scattati tutti gli accertamenti della polizia: si è scoperto che la donna aveva a sua disposizione due appartamenti, uno a Bergamo appunto e uno a Milano. Qui faceva prostituire le giovani donne con clienti trovati tramite annunci su siti internet di incontri a pagamento.

Lo sfruttamento gestito dalla donna

A gestire gli appuntamenti e il giro di affari era proprio la 53enne: la donna tratteneva il 50 per cento del compenso versato alle giovani per le prestazioni sessuali. Ora dopo giorni di indagini per lei sono scattate le manette: dovrà rispondere di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di sei giovani donne di origini straniere. I due appartamenti sono stati sottoposti a sequestro preventivo. Resta da capire se la donna aveva altri precedenti. Se le dei ragazze erano le uniche sfruttate da lei o teneva altri giri di prostituzione. Certo è che ora queste sei ragazze sono state liberate.

Ex carabiniere arrestato per traffico di prostituzione

Lo scorso maggio la polizia di Milano aveva scoperto che un ex carabiniere gestiva un traffico di prostituzione insieme al figlio. La sua uscita dall'Arma era stata necessaria a seguito di procedimenti penali per porto abusivo di arma e falso ideologico. Una volta conclusa la sua carriera militare, quindi, ha aperto con il figlio di 33 anni, anch'egli arrestato, un'agenzia di investigazioni che, però, avrebbe avuto vita breve. Subito dopo la sua chiusura, quindi, hanno aperto quello che fino a poco fa si credeva essere uno studio di tatuatori, registrando l'associazione "Salute e Benessere". Questa, stando alle indagini della polizia, iniziate subito dopo il lockdown dello scorso anno, altro non era che una copertura per il negozio di tatuaggi al cui interno si svolgevano i reati ora contestatigli legati alla prostituzione.

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