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Facebook copia l’app di alcuni ragazzi milanesi: condannato a pagare 3.8 milioni di euro

L’azienda milanese Business Competence ha trascinato in tribunale Facebook accusandolo di aver copiato un’applicazione lanciata nel 2016. Già in primo grado era stato riconosciuta la violazione del diritto d’autore: adesso però la Corte d’Appello di Milano ha condannato il colosso di Mark Zuckerberg a pagare 3.8 milioni di euro alla software house di Cassina De’ Pecchi.
A cura di Ilaria Quattrone
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Un risarcimento da tre milioni e 800mila euro: è quanto dovrà pagare Facebook alla società "Business Competence" di Cassina de' Pecchi, in provincia di Milano. L'azienda di sviluppo software ha portato in tribunale il colosso americano con l'accusa di violazione di diritto d'autore e ruolo di protagonista in concorrenza sleale, ritenendo che Facebook avesse copiato un'applicazione. Il Tribunale in primo grado aveva condannato il social di Mark Zuckerberg a pagare 350mila euro, ma i giudici della Corte d'Appello hanno alzato la cifra arrivando così agli oltre tre milioni.

La denuncia e la condanna del 2019

Nell'ottobre del 2012 infatti l'azienda del milanese aveva lanciato sul mercato "Faround". L'applicazione consente agli utenti, tramite la geolocalizzazione, di poter individuare negozi, locali e ristoranti di loro interesse e vicini. Due mesi più tardi Facebook presenta "Nearby Places" che propone le stesse funzionalità. Resosi conto del plagio, il team di Business Competence denuncia l'accaduto. L'illecito è stato riconosciuto dal Tribunale di primo grado e a settembre 2019 era stato quantificato il danno pari a 350mila euro e disposto a carico di Facebook 90mila euro di spese legali e il rimborso delle spese tecniche. Oggi invece la Corte d'Appello civile presieduta da Domenico Bonaretti ha ritenuto "corrette le modalità con cui la CTU (consulenza tecnica d'ufficio del Tribunale, ndr) ha calcolato in misura pari a euro 3.831.000 il pregiudizio economico complessivo subito da Business Competence, a causa dell'illecita condotta di Facebook". Per i ragazzi della software house dell'hinterland milanese quella di oggi è un'importante vittoria contro un gigante del web.

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