Fabrizio Corona, parla la madre: “Se muore mio figlio, i giudici l’avranno sulla coscienza”
"Mio figlio sta peggio, continua a farsi del male. Mi ribellerò finche avrò vita". Si sfoga al programma tv "La vita in diretta" Gabriella, la madre di Fabrizio Corona. Il suo collegamento al programma rai arriva pochi minuti dopo il secondo gesto di autolesionismo dell'ex paparazzo, attualmente ricoverato nel reparto di Psichiatria dell'ospedale Niguarda di Milano dopo che aveva provato a tagliarsi le vene in casa pochi minuti dopo aver saputo della revoca ai domiciliari: Corona in ospedale oggi si sarebbe ferito con una penna biro alle vene delle braccia, dove si era già procurato un taglio la scorsa settimana. A riportare il nuovo atto autolesionistico di Corona è stata l'avvocato Cristina Morrone, collaboratrice dello storico legale di Corona, Ivano Chiesa.
La madre: Se ora però me lo ammazzano io non ci sto
Poco dopo la madre precisa che "la malattia di mio figlio c'è sempre stata. Nonostante le tante perizie degli esperti di quattro centri diversi. Eppure i giudici non ne hanno tenuto conto". E poi aggiunge: "Nella storia giudiziale di mio figlio non c'è nulla di razionale. Mio figlio ha commesso un reato, ma ha pagato già troppo però. Ora gli spettano altri tre anni di carcere. Se ora però me lo ammazzano io non ci sto". E ancora: "Se muore mio figlio ce l'avranno sulla coscienza".
Corona dovrà tornare in carcere e scontare altri tre anni
Tutto è iniziato lo scorso giovedì quando, dopo che il collegio dei giudici del Tribunale di Sorveglianza si era espresso sul ritorno in carcere dell'ex fotografo, Corona si era ferito al braccio come segno di protesta. In casa erano arrivati i poliziotti. "Mio figlio era molto collaborativo ma poi quando è stato provocato ha reagito a causa della sua malattia". Corona così è stato portato nel reparto di Psichiatria del Niguarda: quando verrà dimesso dovrà tornare in carcere. Resta ancora da decidere in quale casa circondariale. Nel frattempo l'ex re dei paparazzi ha deciso di intraprendere lo sciopero della fame e della sete, chiedendo di poter parlare con la presidente del Tribunale di sorveglianza, Giovanna Di Rosa: "Non lo piegheranno, se lui ritiene di aver subìto un'ingiustizia è capace di lasciarsi morire", ha detto oggi a Fanpage.it il suo storico legale, Ivano Chiesa. Che poi ha anche aggiunto: "I giudici, così come tante altre persone, sono prigioniere dello stereotipo del Fabrizio Corona di 14 anni fa. Il suo ultimo reato lo ha commesso nel 2007. Da allora è un'altra persona".