Fabrizio Corona dovrà scontare di nuovo 9 mesi di carcere
L'ex re dei paparazzi Fabrizio Corona dovrà scontare di nuovo i nove mesi di carcere che aveva scontato in affidamento terapeutico tra febbraio e novembre 2018: a deciderlo è stata la corte di Cassazione che ha dichiarato il ricorso degli avvocati difensori, contro la revoca degli arresti domiciliari stabilita dal Tribunale di Sorveglianza di Milano, "inammissibile". Il verdetto è stato emesso nella serata di oggi, giovedì 18 marzo, dalla Prima sezione penale della Suprema Corte.
La revoca dei domiciliari e il ricovero in Psichiatria
Il Tribunale di Sorveglianza il 13 ottobre scorso aveva accolto la richiesta del procuratore generale Antonio Lamanna di revoca degli arresti domiciliari: secondo la Procura l'ex re dei paparazzi aveva violato alcune regole, stabilite dai magistrati nel 2019, quando gli erano stati concessi i domiciliari. Dopo la decisione, Corona si era provocato degli tagli a un braccio, aveva postato un video in cui rivolgeva parole pesanti ai magistrati – tanto che il pg Lamanna avrebbe deciso di sporgere querela – e aveva dato un pugno a un finestrino dell'ambulanza, rompendolo. Vista la reazione, era stato disposto il ricovero al reparto di Psichiatria dell'ospedale Niguarda di Milano.
Lo sciopero della fame
Proprio nella struttura ha tentato nuovamente di farsi del male con una biro e ha dato inizio a uno sciopero della fame che dura ormai da sette giorni: "Sette giorni senza gli affetti, sette giorni senza il lavoro, sette giorni senza poter guardare il proprio figlio, sette giorni senza l'abbraccio della madre, sette giorni d'inferno. Sospeso tra la vita e la morte", si legge in un post su Instagram. E le sue condizioni di salute preoccupano amici, parenti e in particolare il suo avvocato difensore Ivano Chiesa che, il giorno della decisione del Tribunale, aveva parlato di "una pagina nera per la giustizia".