Fabrizio Corona dimesso dall’ospedale e trasferito nel carcere di Monza
Nella serata di ieri, lunedì 22 marzo, Fabrizio Corona è stato dimesso dal reparto psichiatrico dell'ospedale Niguarda, dove era ricoverato da una decina di giorni, ed è stato trasferito nel carcere di Monza. Eseguita, dunque, l'ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Milano che lo scorso 11 marzo a cui aveva fatto seguito un gesto di autolesionismo da parte dell'ex re dei paparazzi che, successivamente, aveva pubblicato tutto su Instagram. Le foto col volto insanguinato sono poi state rimosse dal social network.
Corona ricoverato per dieci giorni in Psichiatria
Allora, raggiunto presso la sua abitazione dagli agenti della polizia penitenziaria che dovevano scortarlo in carcere, aveva dato in escandescenza quando si era accorto che un poliziotto gli aveva preso il cellulare. Dopo bestemmie e una tentata aggressione ai danni degli agenti, Corona era stato medicato dagli operatori sanitari accorsi. Al suo braccio presentava ferite, poi giudicate lievi, da taglio. Portato al pronto soccorso dell'ospedale Niguarda, era stato ricoverato in Psichiatria dal cui reparto aveva dato il via allo sciopero della fame e della sete, poi momentaneamente interrotto per concedersi un thè. A nulla, per il momento, sono serviti i suoi appelli per poter parlare con i pubblici ministeri che hanno chiesto (e ottenuto) la sua nuova carcerazione per aver violato le prescrizioni degli arresti domiciliari. Nessuno, se non un consigliere regionale della Lombardia, si è presentato a fargli visita. Su tutte le furie il suo avvocato Ivano Chiesa che a Fanpage.it ha dichiarato che "servirebbe più umanità", specialmente dopo la decisione della Corte di Cassazione di condannarlo a scontare altri nove mesi di carcere. Corona, in una lettera indirizzata a Massimo Giletti, si è detto "pronto a morire per i miei diritti".