Fabrizio Corona, chiesta l’assoluzione per i 2,6 milioni di euro nascosti nel soffitto
Quindici "panetti" di contanti, ben avvolti dentro la plastica con lo scotch. 1,7 milioni di euro erano nascosti nel controsoffitto dell'amica e collaboratrice Francesca Persi; i restanti 900 mila euro si trovavano custoditi in una cassetta di sicurezza in Austria. Un tesoro da 2,6 milioni di euro in totale, quello che aveva trascinato di nuovo Fabrizio Corona davanti ai giudici: l'accusa, quella di evasione fiscale. Dopo l'assoluzione per l'accusa di intestazione fittizia di beni, il pm di Milano Maurizio Ascione ha chiesto l'assoluzione anche per l'evasione fiscale che viene contestata all'ex agente fotografico.
I soldi mancanti, ovvero le tasse che Corona avrebbe dovuto versare su quella somma, secondo le deposizioni del legale Ivano Chiesa erano già state pagate dalla società e agenzia pubblicitaria dell'ex re dei paparazzi (che, nel procedimento, veniva contestata come "società di comodo"). Prova che, secondo il pm Ascione, manca agli atti. Da qui dunque la richiesta di assoluzione anche da parte dell'accusa. La sentenza arriverà il 30 settembre.
La vicenda del controsoffitto
Nel 2017 l'ex re dei paparazzi aveva raccontato, durante il processo per quei 2,6 milioni in contanti nascosti, quale fosse l'origine di quel denaro: frutto di serate e campagne promozionali alle quali aveva partecipato tra il 2008 e il 2012, dunque dopo essere uscito dal carcere per la vicenda di Vallettopoli e prima di rientrarvi per la vicenda dei foto-ricatti. L'anno d'oro, secondo la deposizione di Fabrizio Corona, era stato in particolare il 2009, quando, a fianco della sua fidanzata dell'epoca Belen Rodriguez, sono diventati una "coppia mediatica eccezionale": "Come Bonnie e Clyde eravamo, tutto quello che toccavamo diventava oro. Guadagnavamo cifre folli".