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Fabrizio Corona ai giudici: “Sul calcioscommesse sto collaborando con la giustizia e nessuno ne tiene conto”

“L’inchiesta sul calcioscommesse l’avete vista? Io sto collaborando con la giustizia, ho aperto il caso, sto facendo un lavoro giornalistico di pari passo con la Procura di Torino”: così Fabrizio Corona si rivolge ai giudici del Tribunale di Sorveglianza.
A cura di Giorgia Venturini
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Fabrizio Corona
Fabrizio Corona

"Ditemi voi se uno dopo 12 anni di guai, 7 anni di galera, 4 di domiciliari si può trovare ancora così lucido. Questo è un dono". Lo ha detto Fabrizio Corona oggi martedì 19 dicembre in Tribunale di sorveglianza di Milano al termine dell'udienza di revoca delle misure di prevenzione: l'ex paparazzo era stato condannato a sette anni di reclusione per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale per i fatti di marzo 2021. Ai giudici Corona oggi ha detto: "Rivoglio il mio passaporto, che non mi servirebbe per scappare ma per iniziare l'attività che sognavo da una vita: per lavorare negli Usa e fare documentari".

Poi in aula parla delle notizie sul calcioscommesse: "L'inchiesta sul calcioscommesse l'avete vista? Io sto collaborando con la giustizia, ho aperto il caso, sto facendo un lavoro giornalistico di pari passo con la Procura di Torino".

Il presidente del collegio Maria Gaetana Rispoli gli ha detto: "Bisogna capire, però, come lei diffonde queste notizie". E lui: "Noi abbiamo le nostre fonti e abbiamo condiviso il lavoro con i pm Torino, abbiamo chiesto a loro se potevamo pubblicare un audio su Zaniolo".

Allora Corona, in protesta con la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano di riportarlo in carcere, ha urlato contro la polizia e spaccato un vetro dell’ambulanza che era arrivata a prenderlo sotto casa per portarlo in ospedale a Monza. Tutto era stato ripreso da un video. Su questi fatti però il giudice ha assolto Fabrizio Corona per oltraggio a pubblico ufficiale (il fatto non costituisce reato) e dall'accusa di tentata evasione dal momento che aveva tentato di uscire dalla finestra dell'ospedale Niguarda dove era ricoverato. Quindi è arrivata la condanna di sette mesi di reclusione. Corona è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali e di 500 euro in favore dei due poliziotti che si sono costituti parte civile nel processo.

Corona e il sto avvocato di sempre Ivano Chiesa non ci stanno e hanno fatto ricorso. Durante l'udienza il legale ha ribadito ancora una volta che "lo stato italiano ha avuto una particolare attenzione nei confronti di quest’uomo, trattato come un criminale quando è soltanto un uomo eccentrico". Già nelle precedenti occasioni l'avvocato ha ribadito che si tratta di "una vera e propria persecuzione. Fabrizio Corona è trattato dallo Stato italiano come un criminale".

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