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Fabio Ravasio travolto e ucciso per l’eredità: a ideare il finto incidente è stata la moglie

Sarebbe stata la moglie di Fabio Ravasio, Adilma Pereira Carneiro, a ideare un piano per uccidere il marito e impossessarsi dell’eredità. La 49enne è stata arrestata ieri, per concorso in omicidio aggravato, insieme a 5 complici.
A cura di Enrico Spaccini
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Fabio Ravasio (foto da Facebook)
Fabio Ravasio (foto da Facebook)

Per mesi Adilma Pereira Carneiro avrebbe studiato a un piano su come uccidere suo marito, Fabio Ravasio. La 49enne brasiliana era riuscita a coinvolgere uno dei suoi nove figli (due dei quali avuti proprio con il 52enne), il fidanzato di una di loro e alcuni amici. Alla fine, la banda composta da sei persone aveva optato per la simulazione di un incidente stradale: il pomeriggio del 9 agosto scorso, una Opel Corsa nera ha travolto e ucciso Ravasio a Parabiago (Milano) mentre pedalava verso casa. Dopo due settimane di indagini, i carabinieri della Compagnia di Legnano hanno arrestato i sei con l'accusa di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione.

Chi sono i sei membri della banda

La dinamica dell'incidente non ha mai convinto gli investigatori, coordinati dal pm di Busto Arsizio Ciro Caramore. Ravasio era stato travolto alle 19:50 in un tratto di via Vela che gode di buona visibilità e dove non ci sono curve insidiose. La mountain bike del 52enne era stata schiacciata contro il guard rail, mente il corpo del ciclista, titolare di un negozio di spedizioni a Magenta, era stato sbalzato fin dentro un campo.

L'auto responsabile dell'investimento era una Opel Corsa nera che, inquadrata da una telecamera di sorveglianza, montava una targa contraffatta. I carabinieri, però, hanno scoperto poco dopo che Carneiro, la moglie 49enne della vittima, aveva un'auto identica a quella. Così sono iniziate le intercettazioni, che nel giro di pochi giorni sono riuscite a ricostruire l'intera banda.

Le supposizioni formulate dagli investigatori hanno trovato conferme ieri, venerdì 23 agosto, quando due complici hanno confessato tutto. Si tratta di un 32enne fidanzato di una figlia di Carneiro e di un 45enne, che nell'operazione avrebbero fatto da palo. Alla guida dell'Opel, che è stata poi trovata nel box di una delle figlie della 49enne, nascosta dietro alcuni mobili, ci sarebbe stato un figlio della donna (un 26enne nato in Brasile) e accanto a lui un amico di 51 anni. Infine, un barista 47enne sarebbe stato il regista della banda e l'ideatrice di tutta la messinscena era lei: Adilma Pereira Carneiro.

Le promesse di Carneiro

Lo scopo di tutto questo sarebbe di natura economica. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, Carneiro voleva impossessarsi dell'eredità del marito che, altrimenti, sarebbe finita tra le mani dei due figli piccoli che hanno avuto insieme. Per reclutare i complici la 49enne, che in passato era stata coinvolta in un'operazione che ha portato al sequestro di 12 chili di cocaina, aveva fatto varie promesse. In particolare, a due complici aveva promesso appartamenti in un vecchio casolare di proprietà di Ravasio, e agli altri una fetta dell'eredità.

La stessa Carneiro, alcuni giorni dopo l'incidente, aveva lanciato un appello attraverso le pagine di un quotidiano locale. "Aiutateci a trovare il pirata che ha travolto e ucciso mio marito", aveva chiesto la 49enne.

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