Fa sparire 400mila euro dai conti dell’anziano prete: arrestato commercialista

Nella giornata di ieri, venerdì 7 marzo, un commercialista è stato arrestato perché accusato di peculato. All'uomo, già a gennaio, erano stati sequestrati due milioni di euro. Tra le varie accuse contestate, ce ne è una che riguarda il periodo in cui era amministratore di sostegno di un sacerdote morto a marzo 2019.
I nipoti del religioso – unici eredi – si sarebbero accorti che su due conti correnti riconducili allo zio che c'erano poco più di cento euro. Nel 2015 sarebbero stati poi mossi – come riportato dal quotidiano Il Giornale di Brescia – oltre 360mila euro. A farlo sarebbe stato proprio l'amministratore di sostegno, il commercialista. Sarebbero stati prelevati più di 247mila euro e sarebbero stati emessi quasi 124mila euro di assegni in favore di terzi. Addirittura nel 2016, sarebbero stati prelevati 82mila euro.
Il denaro non sarebbe mai stato usato per esigenze del sacerdote. I due nipoti hanno così presentato denuncia a febbraio 2020. L'inchiesta sarebbe rimasta ferma per quattro anni e mezzo. Sarebbe stata ascoltata solo la badante del sacerdote, che avrebbe raccontato che i rapporti tra il prete e l'amministratore di sostegno sarebbero stati sempre sereni. Il pubblico ministero ha quindi richiesto l'archiviazione, ma il giudice per le indagini preliminari l'ha respinta e accolto l'opposizione di archiviazione dell'avvocata Carolina Margani.
Sono state quindi disposte nuove indagini che dovranno completarsi in sei mesi e una consulenza tecnica che dovrà ricostruire la situazione economica finanziaria dell'amministratore di sostegno.