Fa ricorso contro il Comune perché non può entrare al cimitero con la bici: vince, ma ormai è morto
Il Comune di Treviglio dovrà pagare 5.759 euro per aver bandito dal proprio cimitero le biciclette. È l'esito della lunga battaglia legale ingaggiata da Leonardo Colombo Giardinelli, l'88enne che a maggio del 2023 aveva chiesto di poter andare a far visita a sua moglie scomparsa un paio d'anni prima e che a causa dei problemi alla schiena era diventato ancora più difficile. Con una sentenza diventata pubblica il 9 dicembre, il Tar della Lombardia ha dato ragione Giardinelli, che però non potrà godere della sua conquista poiché è deceduto lo scorso novembre.
La disputa legale con il Comune di Treviglio
La battaglia legale tra Giardinelli e l'amministrazione comunale di Treviglio era iniziata a maggio del 2023, quando il Comune aveva vietato l'accesso alle biciclette al cimitero sostenendo la difesa del "decoro" e per una "maggiore sicurezza". Per chi aveva problemi di deambulazione, era stato predisposto un servizio di caddy-car che, una persona alla volta, avrebbe portato le persone fino al campo santo e ritorno.
Considerando le code per accedere al servizio e i tempi lunghi per usufruirne, Giardinelli, assistito dall'avvocato Andrea Leone D’Agata, aveva presentato ricorso al Tar di Brescia chiedendo un'ordinanza sospensiva del divieto d'accesso con la bicicletta, poiché da gennaio 2023 aveva difficoltà a muoversi senza un bastone di supporto.
Il Tar diede ragione all'88enne, affermando che "la cancellazione del permesso è stata assunta con un atto firmato da un dirigente del municipio, ma la materia che andava a modificare è di competenza del Consiglio comunale". A settembre, la maggioranza aveva proposto la modifica del regolamento anche in Aula e, nonostante l'opposizione della minoranza, era stata approvata.
La sentenza del Tar e il ricordo di Giardinelli
Giardinelli, a quel punto, aveva presentato un nuovo ricorso riuscendo a ottenere un'ulteriore sospensiva. Un anno più tardi, il 6 novembre 2024, la sentenza del Tar ha sottolineato le contraddizioni del Comune nelle modifiche nel regolamento e hanno dato, definitivamente, ragione all'88enne.
La disposizione è diventata pubblica solo il 9 dicembre, e Giardinelli non l'ha potuta leggere. L'88enne, infatti, è deceduto il 13 novembre. Come è stato ricordato da un lungo post su Facebook dal giornalista trevigliese Roberto Fabbrucci, con la sua battaglia per il diritto di accedere in bicicletta al cimitero Giardinelli ha "dimostrato ancora una volta la sua determinazione e vitalità anche in età avanzata". Ora il Comune dovrà pagare le spese legali dell'intero procedimento.