Ex deputato leghista consegna a un finto avvocato gioielli per 200mila euro: 48enne arrestato
Un 48enne è stato arrestato dalla polizia di Milano per due episodi di truffa ad anziani. Una delle vittime è un ex deputato leghista ultra 80enne che sarebbe stato indotto a consegnare a quell'uomo, il pluripregiudicato Gennaro Di Gennaro, gioielli dal valore di oltre 200mila euro e più di 2.500 euro in contanti. Il 48enne è stato incastrato grazie alle telecamere di sorveglianza e al racconto di un tassista che lo avrebbe accompagnato nel luogo dove è avvenuto un secondo raggiro. Individuato lo scorso ottobre, è stato portato in carcere pochi giorni fa dopo che la Cassazione ha rigettato il ricorso dell'avvocato difensore di Di Gennaro.
La truffa del ‘finto incidente'
Secondo quanto ricostruito dalla Questura di Milano, Di Gennaro avrebbe messo a segno due raggiri a settembre 2022 con il metodo del ‘finto incidente'. Un complice del truffatore faceva credere alla vittima che suo figlio aveva avuto un incidente in provincia di Bergamo. Secondo il racconto, il ragazzo era alla guida di un'auto senza assicurazione e una donna era stata ricoverata in gravissime condizioni e in prognosi riservata.
Un finto carabiniere contattava la vittima dicendo che il figlio si trovava in stato di fermo e che era necessario pagare 8.500 euro in contanti. Pochi minuti dopo, si presentava in casa dell'anziano un finto avvocato per il ritiro del denaro. Una volta nell'abitazione, l'uomo si era fatto consegnare gioielli e oro per un valore di oltre 200mila euro e 2.500 euro in contanti.
Le vittime di Di Gennaro
L'ex deputato leghista sarebbe caduto vittima proprio di questo raggiro, così come era capitato a una coppia di anziani alcuni giorni prima a Brera. Da loro, uno di 90 e l'altro di 85 anni, il 48enne si era fatto consegnare una busta con sette orologi di lusso e una carta di credito.
Per gli investigatori della squadra Mobile, l'avvocato che si occupava del ritiro della finta cauzione era Di Gennaro: 48enne pluripregiudicato di Marano di Napoli. Oltre alle celle telefoniche, un tassista aveva confermato di averlo accompagnato sul luogo dell'incontro con le vittime.
A ottobre 2023 la Procura aveva chiesto la misura cautelare in carcere rigettata dal gip. I magistrati Eugenio Fusco e Cristian Barilli, però, avevano presentato ricorso al Tribunale del Riesame ed era stato accolto a fine novembre. Pochi giorni fa, poi, la Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dal legale di Di Gennaro e la misura cautelare è diventata esecutiva.