Ex candidato sindaco di Como incita i detenuti alla rivolta e viene arrestato: “Non c’è stata violenza”
![(immagine di repertorio)](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/29/2024/02/carcere-1200x675-1.jpg)
"Non ero incappucciato, anzi rivendico l'atto sociale di un momento di contatto, dialogo e musica se questo è stato apprezzato dalle persone a cui era rivolto il messaggio. Non c’è mai stata alcuna violenza nella resistenza. Questo costituirà uno dei principali punti di contestazione nella prossima udienza, fissata per il 3 marzo" così ha dichiarato Roberto Adduci, ex candidato sindaco di Como che è stato arrestato mentre partecipava a una manifestazione non autorizzata fuori dal carcere Bassone.
Tutto è cominciato attorno alle 15:30 di domenica 9 febbraio, quando Adduci si è trovato fuori dal carcere di Como con una trentina di persone, che hanno esortato i detenuti alla rivolta urlando frasi come: "Vi dovete ribellare, dovete dare fuoco, noi siamo con voi, viva la libertà". All'arrivo della Polizia, della Digos e i dei Carabinieri, la folla si è dispersa. Stando alle prime ricostruzioni, Adduci aveva poi spintonato alcuni agenti. Un'ipotesi, questa, che però lui stesso ha smentito: "Ribadisco: Non è stata alzata una mano né mosso un piede".
"Che gli agenti abbiano ricostruito una versione falsa dei fatti provoca in me una forte sfiducia – ha dichiarato Adduci – non ci si dovrebbe indignare invece di solidarizzare con il sistema per partito preso? Non è la prima volta. Non si tratta di un'eccezione, ma spesso della regola per chi non si allinea e cerca di far emergere temi scomodi dandogli un carattere sociale e politico".
Adduci, candidato sindaco nel 2022 con la lista Assemblee Popolari, ha poi posto l'attenzione sulle condizioni del carcere di Como, denunciandone le problematiche: il sovraffollamento, l'inadeguatezza dei supporti psichiatrici, le segnalazioni di maltrattamenti e l'insufficienza dell'organico.