Evaso dai domiciliari, non si esclude che Massimiliano Sestito abbia già superato il confine
Quando era evaso per la prima volta nell'agosto del 2013, Massimiliano Sestito era stato ritrovato un mese dopo sulla spiaggia di Palinuro a Salerno in costume da bagno. A più di nove anni di distanza, il killer della ‘ndrangheta affiliato alla cosca catanzarese della ‘ndrangheta Iozzo-Procopio-Chiefari ci riprova e i carabinieri non escludono alcuna ipotesi. Come appreso da Fanpage.it, Sestito è evaso dall'abitazione del padre a Pero, nel Milanese, nella notte tra lunedì e martedì 31 gennaio, ma le ricerche sono state estese subito su tutto il territorio nazionale. I militari, al momento, non escludono nemmeno che possa aver oltrepassato il confine italiano.
L'udienza della Cassazione
Domani, venerdì 3 febbraio, si terrà l'udienza della Cassazione. È il terzo grado dell'appello che lo vede accusato dell'omicidio del boss Vincenzo Fermia, ucciso a Roma nel 2013. La Corte d'assise d'Appello di Roma lo ha condannato all'ergastolo, e ora dovrà pronunciarsi la Cassazione.
Era per questo che si trovava in Lombardia in questi giorni. Era stato scarcerato dal penitenziario di Terni lo scorso 12 gennaio e tenuto agli arresti domiciliari nella casa di suo padre a Pero. Qui, nella notte di lunedì 30 gennaio, ha manomesso il braccialetto elettronico e da quel momento di lui non si hanno notizie.
Milanese di nascita, più precisamente di Rho, era già stato condannato a 30 anni di reclusione per l'omicidio dell'appuntato dei carabinieri Renato Lio, ucciso il 20 agosto 1991 in un posto di blocco a Soverato (Catanzaro). Il militare stava perquisendo il bagagliaio dell'auto in cui viaggiava Sestito con altri amici, quando gli ha sparato tre colpi a bruciapelo.