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Evade l’uomo che picchiava e violentava la ex incinta: il braccialetto elettronico non è ancora arrivato

Un uomo accusato di violenze nei confronti della ex compagna, incinta di 8 mesi, è riuscito a evadere in attesa del braccialetto elettronico. Gli erano stati dati i domiciliari, nonostante il giudice ritenesse “concreto e attuale il rischio” di altre aggressioni nei confronti della donna.
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È evaso dagli arresti domiciliari l'uomo di 29 anni fermato che dieci giorni fa per aver picchiato e violentato ripetutamente la ex compagna, incinta di otto mesi. Il Giudice per le indagini preliminari di Brescia gli aveva appena concesso la detenzione in casa "per la giovane età e la sua condizione di incensuratezza", ma aveva richiesto l'applicazione del braccialetto elettronico "non appena disponibile". E, ovviamente, ancora non era stato attivato.

Picchiava e violentava la ex incinta

Lo scorso 15 dicembre una ragazzi di 28 anni, originaria dell'Est, si è presentata dai Carabinieri per denunciare l'ex convivente, Adhurim Krasniqi, che la picchiava e la violentava. Secondo il racconto del Giornale di Brescia, i due erano andati a convivere da poco e subito sono iniziate le violenze: la ragazza ho così deciso di lasciarlo, ma lui non ha smesso di perseguitarla, costringendola anche ad avere rapporti sessuali non consensuali. Così lei ha deciso di tornare per un periodo in Ucraina e sottrarsi alle angherie di lui.

Poco dopo la ragazza ha scoperto di essere incinta e quindi ha deciso di tornare in Italia, chiedendo ospitalità a un'amica. Non appena lui lo ha scoperto ha ripreso a stalkerizzarla e minacciarla, con frasi come "Tu sarai sempre mia", "Io non ti lascio mai nella tua vita. Devi saperlo molto bene". Anche alle sue amiche della ragazza diceva: "Non la tocco solo finchè nasce il bambino". Ma in realtà anche le violenze fisiche sarebbero continuate anche durante la gravidanza.

Evade dagli arresti domiciliari

Per proteggere il figlio la donna ha quindi deciso di denunciare l'ex compagno, che il 18 dicembre è stato arrestato. La Gip riteneva infatti che fosse "concreto e attuale il rischio che non adeguatamente controllato l’indagato possa nuovamente fare ricorso ad atteggiamenti violenti, con grave pregiudizio dell’incolumità e della serenità della persona offesa". Nonostante questo, però, a lui sono stati concessi gli arresti domiciliari, vista la sua giovane età e l'assenza di precedenti penali.

Per precauzione la ragazza è stata trasferita in una comunità di accoglienza, il cui indirizzo è segreto. Ma comunque la Gip aveva chiesto per lui l'applicazione del braccialetto elettronico, in modo tale da poter controllare i suoi spostamenti. Il problema è che spesso ce ne sono pochi e ci vuole del tempo per l'attivazione della connessione. E infatti quello per Adhurim Krasniqi non era ancora arrivato.

Ora che i carabinieri sono andati a controllarlo non lo hanno trovato in casa e hanno scoperto l'evasione. Il timore è che possa individuare la ex compagna, a cui mancano meno di tre settimane per partorire, e tentare di raggiungerla in qualche modo.

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