Evade dai domiciliari per dare l’ultimo saluto al padre morto: lui chiede scusa e il tribunale lo assolve
Non ci ha pensato un attimo: è evaso dai domiciliari per andare a casa del padre a Calcio (provincia di Brescia), morto poche ore prima.
Voleva essere lì quando sarebbe arrivata la sua salma dall'ospedale Papa Giovanni XXII. Il 49enne muratore di Romano di Lombardia, dopo aver spiegato quanto accaduto sabato mattina davanti a pm e giudice, è stato però assolto per lieve entità del fatto.
Ora Maurizio Cittarini è ai domiciliari per un furto commesso anni fa per cui deve scontare 4 mesi di detenzione nell'abitazione della madre a Calvenzano. Può uscire di casa due ore al giorno e può muoversi solamente entro i confini del paese.
Non poteva arrivare a Calcio perché dista più di 20 km da Calvenzano. Lo ha fatto lo stesso quando ha saputo che il padre era morto. Dopo l'ultimo saluto, si è recato alla caserma dei carabinieri del paese e si è "costituito" spiegando cos'era successo.
Arrestato e ascoltato dalla pm Letizia Ruggeri, alla fine è stato assolto durante l'udienza per direttissima davanti alla giudice Beatrice Purita. Questa lo ha assolto per lieve entità del fatto e gli ha raccomandato di non farsi più trovare fuori da Calvenzano. Cittarini si è scusato e ha ammesso di aver sbagliato.
In tribunale ha anche chiesto di poter partecipare al funerale del padre (che si è trenuto oggi martedì 2 aprile).