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Elezioni europee 2024

Europee 2024, la campagna elettorale nel campo rom di Milano: “Orgogliosi dei timbri sulla tessera”

Due candidate del PD e AVS alle elezioni Europee hanno accettato l’invito di associazioni a incontrare gli abitanti del villaggio rom di via della Chiesa Rossa a Milano.
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"Mi aspetto che la politica faccia qualcosa di buono, anche per noi rom che siamo discriminati sul piano politico, anche io do il mio voto, deve valere qualcosa, io voto, ho la mia tessera elettorale, sono orgoglioso quando mi mettono un timbro" racconta a Fanpage.it Aldo “Iaio” Deragna ex giostraio e operaio, mentre ci fa vedere la sua casetta nel villaggio rom di via della Chiesa Rossa, prima periferia a sud di Milano.

Aldo “Iaio” Deragna
Aldo “Iaio” Deragna

Nel campo, concesso nel 2000 dall'allora sindaco di Milano Gabriele Albertini, oggi vivono circa 250 persone. Il campo, scaduta la concessione, sarebbe sotto sgombero e più che le elezioni Europee, rimanere nel villaggio resta la priorità di questo pezzo di comunità rom e sinti di Milano che vede questo spazio come una parte importante della propria identità: "Siamo una famiglia, siamo uniti", spiega Giuliano Braidich, manovale in pensione e figlio di un partigiano della Brigata Osoppo-Friuli, mentre ci mostra orgoglioso una sua foto davanti a una targa commemorativa del padre partigiano.

Giuliano Braidich, figlio di un partigiano
Giuliano Braidich, figlio di un partigiano

Le vicende della Seconda guerra mondiale, e la persecuzione delle minoranze religiose ed etniche e religiose, si intrecciano profondamente con la storia del popolo romanì come testimonia il monumento dedicato al Porrajmos (lo sterminio di rom e sinti) eretto all'ingresso del villaggio: "Ogni 27 gennaio qui vengono tante scolaresche", racconta Toni Deragna, del "Movimento Kethane – Rom e Sinti per l’Italia", che al termine dell'incontro elettorale ha cantato l'inno dei rom e sinti di tutto il mondo "Ho camminato".

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La tribuna elettorale al campo rom è stata organizzata dall’associazione Roma for democracy, con il Movimento Kethane – Rom e Sinti per l’Italia, in vista delle elezioni europee.  A partecipare alla tribuna elettorale sono state Cecilia Strada, per il Partito Democratico e Jessica Todaro Bellinati, candidata sinta per Alleanza Verdi Sinistra.

"Non mandateci nelle case popolari"

Assiste con attenzione anche Iaio Deragna che prima dell'incontro ci ha ospitato nella sua abitazione: "Ho lavorato al tetto della Triennale di Milano, alla Fiera negli anni Settanta", prima di spostarsi in Sardegna da giostraio, "ho sempre vissuto in roulotte con mia moglie e quattro figli, la prima fontana l'ho avuta nel 1995 nel villaggio in cui ero, abbiamo dovuto lottare per avere l'acqua, l'opportunità che ci ha dato qui il sindaco Albertini era unica al mondo, ha dato dignità a me e alla mia famiglia, tutti i miei risparmi li ho messi qui", nella casetta che ha recentemente risistemato da solo. "Le case popolari mi spaventano,  io qui ho la mia famiglia, negli appartamenti la gente non conosce il vicino di casa".

La stessa preoccupazione la condivide Braidich: "Negli appartamenti il nomade muore, qui noi stiamo bene, ma devono sistemare le fognature, non chiediamo niente". "Io non mi sposterei mai da qui, ci vivo da 24 anni" gli fa eco Toni Deragna, "quando chiuderanno i campi e ci metteranno nelle case forse scomparirà il pregiudizio verso la mia comunità ma moriremo culturalmente".

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