Estorce denaro in cambio di permessi di soggiorno, rinvenuti più di 40 mila euro: fermato un agente per corruzione

Nella mattinata di oggi, mercoledì 12 marzo, la Squadra Mobile di Lecco ha eseguito il fermo di un agente della polizia di stato in servizio presso l'Ufficio Immigrazione della questura lecchese con l'accusa di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio.
Secondo le prime informazioni disponibili, l'operazione rappresenterebbe “il culmine di un'indagine durata diversi mesi e condotta interamente dagli investigatori della Squadra Mobile”, ha spiegato il procuratore Ezio Domenico Basso in una nota ufficiale. Stando a quanto emerso nelle indagini, il poliziotto sarebbe stato accusato di corruzione in relazione alle procedure amministrative per la regolarizzazione della permanenza sul territorio italiano di cittadini stranieri. In altre parole, l'agente avrebbe approfittato del proprio ruolo per estorcere denaro in cambio della concessione di permessi di soggiorno a richiedenti stranieri.
L'indagine ha portato alla luce un sistema illecito strutturato, portato avanti dal poliziotto con la complicità di terzi. L'agente avrebbe chiesto somme di denaro variabili, in alcuni casi fino a diverse migliaia di euro, per "agevolare" le pratiche di soggiorno e cittadinanza. In realtà, i pagamenti sarebbero serviti soltanto a garantire che la pratica non venisse ostacolata o ritardata artificialmente dallo stesso poliziotto. In seguito alle perquisizioni effettuate negli uffici della questura riservati all'Ufficio Immigrazione, gli investigatori avrebbero rinvenuto una somma in contanti di circa 40mila euro e altri 2 mila e 500 euro in contanti nella macchina del poliziotto e nella sua abitazione.