Esplosione nello studio dentistico, le ustioni per i camici Covid in fiamme: si indaga su errore umano
A prendere fuoco sono stati i camici del dentista e della sua assistente coinvolti ieri nell'esplosione dello studio medico a Ospitaletto, in provincia di Brescia. Le fiamme sono partite da uno strumento di lavoro chiamato bunsen che serve per scaldare la cera utilizzata poi per prendere le impronte dentali: all'interno dello strumento viete inserito dell'alcol contenuto in una bottiglia che poi è esplosa. Le fiamme hanno iniziato a divampare una volta che il fuoco è venuto a contatto con il camice: questo è fatto da un materiale molto sottile e tecnico usato soprattutto in tempo di Covid. Ora il dentista, il più grave dei tre feriti presenti nella stanza, è ricoverato in fin di vita al centro grandi ustionati dell'ospedaleGaslini di Genova. Qui è stato intubato.
Si indaga per errore umano
Stando a quando spiegano i carabinieri della Compagnia di Chiari a Fanpage.it, si indaga per errore umano. Sarebbe stato infatti il dentista a sbagliare ad alimentare il bunsen: è certo che a esplodere è stata la bottiglietta di alcol. I militari, coordinati dal sostituto procuratore Teodoro Catananti ha aperto un'inchiesta sul caso, stanno cercando di capire, insieme a Ats, anche se tutti i protocolli sulla sicurezza siano stati rispettati: il titolare, che in quel momento non era in studio, è stato subito avvisato e ora si è messo a disposizione dei carabinieri. Nessuna pista di indagini è esclusa, ma dai primi accertamenti non è trattato di un malfunzionamento dell'apparecchio quanto piuttosto a un gesto sbagliato del medico.
A spegnere la fiamme è stata la segretaria
La prima intervenuta all'interno della stanza è stata la segretaria dello studio che utilizzando dell'acqua si è messa subito a spegnare le fiamme. Presente anche l'estintore ma alla donna è stato sufficiente qualche getto d'acqua per spegnere il fuoco. Solo allora poi è riuscita a chiamare i soccorsi. Sul posto sono intervenuti medici e paramedici: il dentista, un uomo di 44 anni, è stato portato prima all'ospedale di Brescia poi, causa la gravità della situazione, al centro specializzato dell'ospedale di Genova: ha ustioni di secondo e terzo gravo sul 50 per cento del suo corpo. Resta ancora in prognosi riservata al Poliambulanza di Brescia invece l'assistente di 40 anni: ha riportato ustioni meno gravi, di secondo grado al volto e alla mano. Non sarebbe in pericolo di vita. Lievemente ferita invece la giovane paziente di 14 anni.