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Esplosione a Milano, Aly l’eroe per caso che ha salvato un ferito: “Era avvolto dalle fiamme”

“Dopo l’esplosione ho visto il fumo e ho sentito un urlo: ‘aiuto, aiuto’. Sono corso dentro il palazzo con due coperte grandi, bagnate: una l’ho messa sopra di me e l’altra attorno al ragazzo che si aggirava avvolto dalle fiamme”. Così Aly, dipendente di un’impresa di pulizie, è riuscito a salvare un ragazzo di 30 anni che è il ferito più grave dell’esplosione all’interno di un palazzo avvenuta questa mattina a Milano. L’uomo, di origini egiziane, è stato il primo a intervenire: il suo racconto a Fanpage.it.
A cura di Francesco Loiacono
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Si chiama Aly, è un cittadino egiziano dipendente di un'impresa di pulizie. È lui l'eroe "per caso" che questa mattina, a Milano, è stato il primo a intervenire dopo l'esplosione di un appartamento in piazzale Libia, zona Porta Romana. L'uomo, secondo quanto raccontato a Fanpage.it, questa mattina attorno alle 7.15 era nel suo furgone vicino al palazzo in cui si è verificata l'esplosione quando ha sentito lo scoppio: dopo aver sentito chiamare aiuto non ha esitato a correre verso il palazzo, riuscendo a portare in salvo, all'esterno, un ragazzo di 30 anni, adesso ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Niguarda.

Dopo l'esplosione ho sentito un urlo: Aiuto, aiuto!

Questo il racconto di Aly ai giornalisti di Fanpage.it: "Lavoravo qui vicino, ero fermo nel furgone. Alle 7.15 ho sentito un'esplosione fortissima, un cancello grande è stato scaraventato fuori, assieme ad alcuni telai delle finestre e a delle tapparelle. Dopo l'esplosione ho visto il fumo e ho sentito un urlo: ‘aiuto, aiuto'. Sono corso dentro il palazzo ma ho trovato il fuoco: sono tornato al furgone e ho preso da dietro due coperte grandi. Le ho bagnate – prosegue Aly – una l'ho messa sopra di me e l'altra attorno al ragazzo che si aggirava avvolto dalle fiamme, dopo avergli tolto i vestiti bruciati. L'ho coperto e sono uscito fuori a chiedere aiuto, un ragazzo mi ha dato una mano".

Aly è poi rientrato nell'appartamento e ha chiuso il gas

Aly è uscito dall'appartamento in cui si è verificato lo scoppio, un'abitazione al piano terra occupata dal 30enne, perché preoccupato da alcuni calcinacci e pezzi di muri che stavano crollando. Ma il 30enne gli ha chiesto di rientrare perché dentro c'erano moglie, figlia e il suo cellulare. Aly è rientrato, non ha trovato né la moglie né la figlia dell'uomo ma ha invece trovato il cellulare e, cosa più importante, ha notato che il gas era aperto: "L'ho chiuso, poi ho trovato un idrante e mi sono messo a spegnere l'incendio".

Otto in totale i feriti: palazzo evacuato

Le parole di Aly sembrano confermare che, all'origine della violenta esplosione che questa mattina ha svegliato di soprassalto un'intera zona di Milano, possa esserci una fuga di gas. "Sembrava una bomba", ha detto uno dei residenti, che abita al quarto piano e ha subìto danni perfino al suo appartamento, a testimonianza della violenza dello scoppio. Per fortuna il bilancio dell'esplosione è meno grave di quanto ipotizzato in un primo momento: delle circa 50 persone coinvolte, secondo l'Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza) sono otto in totale quelle finite in ospedale: oltre al 30enne finito in codice rosso all'ospedale Niguarda con ustioni di secondo e terzo grado su tutto il corpo, ci sono altre sette persone tutte soccorse in codice verde con traumi minori, dovuti in alcuni casi alla fretta di abbandonare le proprie abitazioni. L'intero palazzo è stato fatto evacuare dai vigili del fuoco.

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