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Esercitazioni nucleari segrete nella base Nato di Ghedi: si addestrano i piloti dei caccia

Nella base dell’Aeronautica militare di Ghedi, in provincia di Brescia, sarebbe in corso da circa una settimana un’esercitazione militare nucleare segreta. A rivelarlo è “Il Fatto quotidiano” sulla base di informazioni fornite da Hans Kristensen, direttore del Nuclear information project della Federation of american scientists. Ghedi è, assieme ad Aviano, una delle due basi militari in Italia dove sarebbero stoccati ordigni nucleari.
A cura di Francesco Loiacono
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Aeroporto militare di Ghedi (Foto di archivio LaPresse)
Aeroporto militare di Ghedi (Foto di archivio LaPresse)

Un'esercitazione militare nucleare segreta sarebbe in corso dalla scorsa settimana nella base Nato di Ghedi, in provincia di Brescia. A riportare la notizia è stata la testata "Il Fatto quotidiano", sulla base di informazioni rivelate da Hans Kristensen, direttore del Nuclear information project della Federation of american scientists, organizzazione internazionale che studia e fornisce informazioni sullo status degli arsenali nucleari nel mondo. Ghedi è, assieme alla base di Aviano in Friuli Venezia-Giulia, una delle due basi militari in cui sarebbero stoccate bombe nucleari statunitensi. Una ventina sarebbero gli ordigni custoditi a Ghedi, anche se conferme ufficiali sul loro numero e sull'effettiva presenza delle bombe, che avverrebbe nell'ambito del programma di deterrenza nucleare della Nato del quale l'Italia fa parte, non sono mai arrivate.

A cosa serve l'esercitazione

L'esercitazione in corso si chiamerebbe "Steadfast noon" e il suo obiettivo, stando a quanto riportato, sarebbe quello di addestrare i piloti degli aerei – i cacciabombardieri italiani Tornado o gli F-16 – a lanciare proprio gli ordigni nucleari. Lo scorso 26 settembre proprio davanti alla base dell'Aeronautica militare di Ghedi si era tenuta una mobilitazione per chiedere all'Italia di ratificare il Trattato di proibizione delle armi nucleari in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione totale delle armi nucleari. Tra le organizzatrici della manifestazione anche Camilla Bianchi, presidente del Coordinamento provinciale degli Enti locali per la Pace e la Cooperazione Internazionale di Brescia, che si era detta allarmata "perché il numero di testate nucleari continua a crescere".

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