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Esenzione dal ticket sanitario per le donne vittime di violenza in Lombardia: di cosa si tratta

Le donne vittime di violenza saranno esentate dal ticket sanitario per tutte le prestazioni mediche e psicologiche correlate alla violenza subita. Questo è quanto è stato deciso ieri, martedì 4 marzo, dal Consiglio regionale della Lombardia.
A cura di Giulia Ghirardi
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Nella giornata di ieri, martedì 4 marzo, il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato due mozioni, una della Lega e una di FdI, in cui si chiedeva di esentare dal ticket sanitario le donne vittime di violenza per tutte le prestazioni mediche e psicologiche correlate alla violenza subita.

Nello specifico, la mozione di FdI è entrata nel merito delle prestazioni, chiedendo di esentare in particolare visite ginecologiche, infettivologiche, psichiatriche, esami ematochimici e sierologia per malattie sessualmente trasmesse, tamponi microbiologici vaginali e cervicali e colloqui psicologici. Nel documento di FdI sono confluite anche le richieste del Pd di allargare il campo a tutte le vittime di violenza "basata sul genere", con tempi rapidi per l'esenzione e campagne informative. La Lega, pur avendo votato la mozione di FdI, ha voluto comunque mantenere separato il proprio documento, concentrato soltanto sulle donne vittime di violenza e senza il tema delle violenze di genere.

"Il voto del Consiglio Regionale ha testimoniato oggi il valore dell'alleanza istituzionale contro la violenza di genere introducendo una buona pratica che attesta il sostegno dell'intera comunità alle vittime", ha osservato Elena Lucchini, l'assessore regionale a Famiglia e Pari opportunità. "Per Regione Lombardia, la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne è un obiettivo strategico della legislatura e l'accesso gratuito alle strutture sanitarie per le prestazioni mediche e psicologiche dovute alla violenza subita potrà contribuire a tutelare anche situazioni di fragilità economica e sociale".

"Come Consiglio regionale, abbiamo fatto un ottimo lavoro a sostegno di una proposta importante, quella a favore delle vittime della violenza di genere", hanno commentato i consiglieri del Pd, Paola Bocci e Pierfrancesco Majorino. "Ed è stato utile far convergere due mozioni, una nostra e una di maggioranza, proposta da Fdi, integrandole con le nostre proposte costruttive e migliorative, per altro mutuate da un analogo provvedimento preso da Regione Veneto".

"Rimane incomprensibile che la Lega non abbia voluto condividere un testo unitario, proponendo una sua mozione che limita esclusivamente alle donne gli interventi previsti. Ci auguriamo", hanno concluso gli esponenti democratici, "che sia solo l'esito di un po' di dialettica che traspare in queste ore nella maggioranza per questioni che vanno al di là del singolo tema affrontato con puntualità".

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