Errori sui vaccini a tutti i livelli: la Lombardia passerà a Poste Italiane da inizio aprile
Errori a tutti i livelli: dalla scelta iniziale di anticipare i tempi per la vaccinazione over 80, partendo il 18 febbraio anche se non c'era un portale funzionante, ai problemi logistici, alla configurazione delle agende, fino alle comunicazioni errate delle Asst e gli sbagli nelle trascrizioni. È il bilancio di un disastro quello che Lorenzo Gubian, direttore generale di Aria, da oggi anche amministratore unico dopo le dimissioni "forzate" del CdA, ha fatto in Commissione Bilancio al Pirellone.
Pur ribadendo che "certi errori possono capitare" in una situazione di emergenza, di fronte a una campagna vaccinale senza precedenti e con l'incertezza sul numero di dosi in arrivo, Gubian non ha potuto negare i molti disguidi. Ora la palla dovrà passare al portale di Poste Italiane, che sarà pronto per la Regione Lombardia dai primi di aprile, ha spiegato il dg di Aria: "In questi giorni si sta andando a individuare tutti i centri vaccinali massivi che saranno gestiti da Poste".
Rispondendo alle domande dei consiglieri regionali, Gubian ha ripetuto più volte che la decisione di anticipare i tempi è stata presa "nell'unità di crisi" dove "si fa sintesi e si prendono delle decisioni, c'è il dottor Bertolaso, ma c'è anche la dg welfare". Di fatto una conferma, anche se indiretta, di quanto sostenuto dall'ex consigliere di amministrazione di Aria, Mario Mazzoleni, che ha dichiarato che i vertici politici regionali erano stati avvertiti che il sito per le prenotazioni avrebbe avuto problemi.
Tornando sugli errori nell'invio degli appuntamenti – con casi di sms mai arrivati, sedi assegnate anche a 100 chilometri di distanza, anziani convocati in numero doppio rispetto alle disponibilità e mai convocati, persone già vaccinate che ricevevano appuntamenti – Gubian ha tirato in causa anche le aziende sanitarie. "Inizialmente questa attività è stata presa in carico da Aria, ma a dirla tutta è successo anche che l'Asst abbia indicato date di attivazione degli ambulatori sbagliate. O fasce orarie più larghe o più strette, e questo ha portato ai problemi di sovraffollamento che abbiamo visto". Alcuni disservizi, "che sono misurabili", sono stati imputabili ai fornitori, "per cui possiamo parlare di penali ed è in corso una valutazione". Aria, tra l'altro, non ha speso "tutti i soldi" – una cifra stimata tra i 18 e i 22 milioni di euro – stanziati dalla Regione per la realizzazione del sistema e ci saranno risparmi.