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Mattia Lucarelli e Federico Apolloni accusati di stupro

“Ero congelata, continuavo a dire no”, parla la vittima di violenza sessuale del calciatore Mattia Lucarelli

Agli inquirenti la ragazza che ha denunciato la violenza sessuale da parte del calciatore Mattia Lucarelli racconta che continuava a dire di no, “ero congelata”.
A cura di Giorgia Venturini
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Davanti agli inquirenti la turista americana, vittima di violenza sessuale lo scorso marzo, racconta cosa è successo. Nel corso dell'incidente probatorio dello scorso 20 dicembre al giudice per le indagini preliminari Sara Cipolla fa il nome dei due calciatori del Livorno Mattia Lucarelli e Federico Apolloni.

"Quando ho compreso quello che stava succedendo – racconta la ragazza – ero rimasta congelata". La giovane turista spiega di essere di essere stata "atterrita, perché praticamente lui era dentro di me mentre io gli ripetevo che ho un ragazzo, ho detto di no. Perché questo non poteva succedere, ho detto di no".

Davanti al gip la ragazza ha più volte ribadito che stava "comunque muovendo la testa, continuando a dire di no". Parole che si leggono anche nell'esame a cui hanno partecipato le difese dei due arrestati: la ragazza nell'ordinanza di misura cautelare "affermava di aver detto chiaramente di non volere avere un rapporto sessuale, di aver anche verbalizzato il suo dissenso al rapporto".

Cosa è successo la notte della violenza

Ora Mattia Lucarelli, terzino sinistro 23enne del Livorno in Serie D e figlio dell'ex bomber della squadra toscana Cristiano Lucarelli, e un altro terzino del Livorno, il 22enne Federico Apolloni, dovranno chiarire tutto su cosa accadde qualche mese fa. Al momento stando a una prima ricostruzione di quanto accaduto, i due avrebbe conosciuto la studentessa in una discoteca di Milano, il Gattopardo in zona corso Sempione. La ragazza era in compagnia di alcune amiche e avrebbe accettato un passaggio in auto dai giovani.

Invece di accompagnarla a casa, però, l'avrebbero condotta in un appartamento in centro città dove sarebbe stata costretta a subire atti sessuali commessi, in particolare, dai due arrestati. Con loro c'erano altri giovani che però gli inquirenti devono ancora identificare: in tutto il gruppo era formato da cinque giovani. Tutto dovrà essere chiarito durante le indagini.

Gli audio e i video che potrebbero confermare la violenza

Nell'ordinanza di custodia il giudice scrive anche che in "due occasioni" la ragazza ha detto "che deve tornare a casa", ma i "ragazzi non le rispondono". A confermare la tesi ci sarebbero anche degli audio in cui si sente la ragazza chiedere che le venga restituito il telefono e la borsa, che non trova più.

Le riprese si interrompono, si legge ancora, dopo le sei del mattino del 27 marzo, quando, a quanto risulta dalla ricostruzione, Apolloni e Lucarelli si sarebbero chiusi in una stanza da soli: qui potrebbe essere avvenuto l'abuso nei confronti della ragazza.

Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero anche i filmati girati dai ragazzi: alcuni girati anche all'esterno della discoteca e poi in macchina. Il gip, secondo quanto riportato dall'Ansa, spiega che la ragazza eta in evidente stato confusionale perché non riusciva neanche a salire le scale.

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