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Ergastolo per assassino di Sharon, la famiglia: “Nessuna condanna potrà ridare la piccola alla madre”

A pochi minuti dalla sentenza di condanna all’ergastolo per Gabriel Robert Marincat, il 26enne che ha abusato e ucciso la piccola Sharon, parla l’avvocato a Fanpage.it della famiglia della piccola: “Nessuna condanna potrà ridare la piccola alla madre”.
A cura di Giorgia Venturini
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In aula ad attendere le sentenza oggi lunedì 6 dicembre c'era anche la madre di Sharon, la piccola di 18 mesi abusata e uccisa lo scorso gennaio nella sua casa di Cabiate, in provincia di Como. In mattinata il giudice della Corte d'Assise ha pronunciato la sentenza all'ergastolo di primo grado per l'ex compagno della madre Gabriel Robert Marincat accogliendo la richiesta del pubblico ministero. Per il giudice non ci sono dubbi: "Il 26enne ha prima abusato e poi ucciso la piccola". Oltre alla sentenza dell'ergastolo la madre verrà risarcita di 200mila euro mentre il padre di 50mila. "La sentenza era quello che ci aspettavamo: è stata una giusta pena. Anche se non c'è risarcimento e sentenza che possa riportare Sharon alla madre", spiega all'avvocato Elisabetta Fontana, legale della famiglia della piccola. In aula oggi era presente sia l'imputato che la madre della piccola, Silvia Barni. Toccherà alla controparte ora chiedere o meno il ricorso in appello: "Noi saremo pronte ad andare avanti con il processo".

Il 26enne aveva già confessato l'omicidio

Gabriel Robert Marincat aveva confessato tutto durante l'interrogatorio con il giudice delle indagini preliminari e poi anche davanti al giudice durante il processo a porte chiuse. Nelle sue parole, l'uomo non ha mai cercato di giustificare la sua condotta: "Ero nervoso". La ricostruzione dei fatti, accertati poi anche in aula, avevano confermato che il 26enne avesse prima abusato e poi ucciso la piccola lo scorso 11 gennaio in un modo che già il giudice per le indagini preliminari aveva parlato di un "contesto di assoluto orrore". Ora la famiglia potrà aver avuto giustizia ma "nessun risarcimento potrà permettere di tornare indietro". La madre poco dopo la tragedia aveva scritto una lettera alla piccola: "Come me ti fidavi e come me sei stata tradita… quel maledetto pomeriggio dell’11 gennaio, ho chiamato tante volte e sono stata ingannata".

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