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Omicidio di Giulia Tramontano

Ergastolo Impagnatiello, i giudici: “Giulia Tramontano capì che con lei stava morendo anche il bimbo”

I giudici: “Giulia fece in tempo a capire che anche il bimbo stava morendo, fu colpita da 11 coltellate quando era ancora in vita”. Riconosciuta l’aggravante della crudeltà al fidanzato Alessandro Impagnatiello.
A cura di Francesca Del Boca
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Sono state 37 coltellate, di cui 11 sferrate mentre era ancora viva. Decine di fendenti contro Giulia Tramontano che, durante l'aggressione da parte del fidanzato Alessandro Impagnatiello, "ha senz'altro realizzato, sebbene per una manciata di secondi, che insieme a lei moriva anche il nascituro che portava in grembo". Una terribile consapevolezza che secondo i giudici della Corte d'Assise di Milano "ha senz'altro provocato nella donna una sofferenza ulteriore rispetto a quella provocata dall'aggressione del compagno", e che quindi vale il riconoscimento dell'aggravante della crudeltà, che si aggiunge alla premeditazione e ai reati di provocato aborto e occultamento di cadavere.

L'ex barman dell'Armani Cafè è stato condannato alla pena dell'ergastolo. Secondo il collegio presieduto dalla giudice Alessandra Bertoja, Impagnatiello avrebbe infatti "accarezzato l'idea di sbarazzarsi della compagna" sin dal 12 dicembre 2022, quando la compagna gli aveva rivelato di essere incinta, fino ad arrivare a ucciderla a coltellate nella loro casa a Senago (Milano) il 27 maggio 2023, quando la 29enne era al settimo mese di gravidanza. Il tutto compiuto con una "meccanica esecutiva omicidiaria efferata e crudele, dominata da un odio distruttivo", e scatenato da una vera e propria "ferita narcisistica": lo scoprire, proprio quel 27 maggio, che il suo "castello di bugie" era "crollato" visto che le due relazioni che teneva in parallelo da mesi, quella con la fidanzata a casa e con l'amante al lavoro, erano ambedue terminate.

"Giulia stava per lasciarlo, l'altra era perduta", scrivono i giudici nelle motivazioni. Quel pomeriggio, infatti, Giulia e l'altra donna si incontrano per un confronto, e smascherano Impagnatiello. "Dopo aver tenuto in scacco le due donne, era diventato lo zimbello dei colleghi del bar Armani. Questa svolta lo ha determinato ad abbandonare il modus operandi subdolo, insidioso e prudente utilizzato nei mesi precedenti con le condotte di avvelenamento, e a imprimere un accelerazione e una immediata esecuzione del proposito criminoso maturato nel dicembre 2022 e mai abbandonato".

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