Eredità Gucci, la figlia Allegra: “Con mia madre Patrizia Reggiani interrotto ogni rapporto, è stato devastante”
"Io e mia sorella abbiamo interrotto ogni rapporto con mia madre. Dopo tutto quello che abbiamo passato, sentire la sua ex compagna di cella spronare mia madre a fare la guerra alle figlie è stato devastante. Mi ha distrutto psicologicamente".
Così Allegra Gucci, figlia secondogenita di Patrizia Reggiani e Maurizio Gucci, è intervenuta oggi in aula per rispondere alle domande del pm Michela Bordieri e dell'aggiunto Tiziana Siciliano sul caso dell'eredità di Lady Gucci: una vera e propria fortuna tra denaro, gioielli e appartamenti (quasi un centinaio a Milano) che, per l'accusa, sarebbe stata depredata da Loredana Canò, l'ex compagna di cella poi diventata amica e assistente personale, Marco Chiesa, ai tempi consulente finanziario della nonna Silvana Barbieri, e altre due persone. I quattro sono ora imputati per circonvenzione di incapace aggravata, furto, peculato e corruzione per l'esercizio della funzione.
La figlia di Patrizia Reggiani, condannata a 26 (di cui 17 trascorsi a San Vittore) per aver ordinato l'uccisione dell'ex marito Maurizio Gucci nel 1995, ha ripercorso davanti ai giudici le tappe che hanno portato lei e la sorella Alessandra a tagliare ogni legame con la madre. Partendo dal 2015, quando i rapporti tra le tre erano già molto complicati. "La mamma lasciò un messaggio sulla segreteria telefonica di mia sorella. Ciao Alessandra, ti ho chiamato per sentirti. Ma siccome non era tecnologica, non riuscì ad agganciare bene la cornetta e quindi la registrazione andò avanti… Abbiamo sentito la voce della Canò che le diceva: Adesso tu devi fare la guerra alle tue figlie… Lei rispondeva: Sì, sì, sì. Dopo quel messaggio, noi due ci siamo sentite minacciate, e abbiamo deciso di interrompere i rapporti. È stato devastante, mi ha distrutto psicologicamente".
Le tre tornano a parlarsi nel 2021, e si incontrano nel castelletto gotico di via Andreani, nel cuore di Milano, un tempo appartenuto alla famiglia di Reggiani e recentemente venduto per dieci milioni di euro. "C'è stato un abbraccio molto intenso. Subito dopo il suo sguardo si è rabbuiato. E come se fossi stata il suo peggior nemico. Era una cosa triste perché non era in sé".
Loredana Canò, che per la figlia era una "seconda Pina Auriemma" (la "maga" di Napoli condannata per essere stata l'intermediaria tra Reggiani e il sicario di Maurizio Gucci), avrebbe anche fatto in modo che le figlie non fossero "contattabili", cambiando l'intero personale di servizio e "disseminando di cimici" la villa per registrare ogni conversazione. "Conoscendo mia madre e la fiducia riposta in questa persona le avrà aperto tutto", sempre le parole della figlia Allegra. "Anche il caveau con i gioielli". Tra cui una vera e un ciondolo di brillanti "ai quali mia madre era molto affezionata", e che vennero poi ritrovati nella cassetta di sicurezza intestata alla sedicente assistente e amica.